La streamer romana Valeria “Wenkis” Barbaresi racconta la sua esperienza a Stream If You Can e condivide i suoi pensieri sul mondo dello streaming.

Durante il mese di maggio Red Bull Italia ha tenuto una competizione tra content creator e streamer per determinare “lo streamer del futuro.” In una finale tutta al femminile è stata Valeria “Wenkis” Barbaresi ad aggiudicarsi il titolo, dopo aver intrattenuto un vasto pubblico giocando a Valorant, lo sparatutto di Riot Games.

Abbiamo avuto il piacere di parlare con Wenkis della sua esperienza a Stream if You can, delle sue passioni, del presente e futuro dello streaming in Italia. Dopo aver ottenuto il titolo di Streamer del Futuro hai detto che vincere non era il tuo obiettivo, ma piuttosto volevi condividere con più persone possibili la tua passione. Quali sono le tue passioni, ed in particolare come si sono inserite nel tuo percorso da Streamer?
“Allora la mia passione principale e con cui sono cresciuta è la musica: volevo fare la cantante. Ho iniziato a 5 anni con lo Zecchino d’oro e dopo aver preso una batosta incredibile in semifinale, ho avuto una certa disillusione nei confronti di questo mondo artistico e lavorativo. Comunque due anni dopo inizio a suonare il violino, e continuo per otto-nove anni in orchestra, quindi proprio a livelli importanti in un’orchestra che faceva anche trasferte a Salisburgo. Solo che mi ritrovo a dover smettere per un problema fisico a livello di tendinite, perché le prove d’orchestra andavano avanti anche per tredici ore al giorno. Quindi mi sono dovuta fermare con il violino, però nel frattempo ho iniziato a cantare di nuovo e a riprendere la passione del canto, prendendo anche lezioni di canto, cosa che non avevo mai fatto in precedenza, ma continuando allo stesso tempo il violino. Poi mi sono dovuta fermare definitivamente con il violino e sono andata avanti con il canto che comunque è sempre stata la mia prima passione. Due anni fa, se non quasi due anni e mezzo fa ho scoperto il mondo di Twitch. Ovviamente ero molto aggiornata su questo tipo di mondo, perché io all’età di sette anni ho iniziato a giocare a livello competitivo con Call of Duty. Tutto pari passo con la musica ed il canto. Diciamo che ero molto informata a livello di mondo dei videogames, solo che mia madre non capiva questo tipo di passione, tant’è che mi invitarono tantissime volte con i miei clan alle sale-lan. Però avevo sette anni e mia madre non capiva ancora questo mondo, quindi me l’ha sempre vietato, anche se mia madre è una persona molto aperta che mi ha sempre lasciato fare le cose. Però capisci una ragazzina di sette anni in trasferta per una cosa di videogiochi, per lei era proprio una cosa di un altro mondo. Comunque due anni e mezzo fa ho iniziato a vedere che anche in Italia stava prendendo piede Twitch e mi dico “vabbè se posso giocare e nel frattempo cantare e intrattenere con la musica chi me lo vieta?”. Anzi la cosa migliore è unire due passioni. Ho sempre cercato durante il periodo di lockdown, quando ho avuto il boom su Twitch, di avere un rapporto molto face-to-face con le persone della mia community, tant’è che è finita la trasmissione entravo in chiamata con loro su discord. Parlavamo, scherzavamo. Era proprio come un gruppo di amici che ritrovavi online perché non c’era la possibilità di uscire. Quindi questo è quanto: ho deciso di unire tutte e due le mie passioni e far vedere la vera me. Perché io non ho mai avuto bisogno di far vedere un qualcosa che non c’era, per questo le persone quando mi vedono dal vivo o in chiamata mi dicono ”Mamma mia sei come il live!” Non ho bisogno di mettermi una maschera. Non c’è una maschera, sono così e basta.

Come hanno reagito i tuoi amici e parenti quando gli hai detto di voler fare la streamer?
“Ma in verità è stato tutto un po’ improvviso. Un giorno ho preso ho iniziato ad andare in live. Ho iniziato ad andare in live un po’ prima del lockdown, quando ero fuori sede perché io ho studiato per tre anni medicina veterinaria, poi ho lasciato per seguire la mia passione per la musica. Ma ero a Teramo e avevo la mia la mia famosissima Xbox One S da cui anche trasmettere le live, ed ero su una piattaforma diversa da Twitch, giusto per scherzare e condividere quel che facevo lì. Comunque quando sono tornata a Roma per portare avanti la passione della musica allora ho deciso di cercare di fare un qualcosa di più professionale e ho iniziato però sempre a stare in live senza dire niente a nessuno. Inizialmente nessuno mi ha detto niente, mia madre non mi ha capito subito, vedeva che ero 12-13 ore davanti al PC e non capiva che era a tutti gli effetti un lavoro. Ma quello che importa a mia madre è di vedermi felice e contenta. Era un po’ arrabbiata con me perché ho lasciato l’università, quello sì… beh in realtà molto, molto arrabbiata con me. Però diciamo che prioritizza la mia felicità. Ha sempre messo quello davanti a tutto”.

E quando hai vinto questo titolo come hanno reagito le persone che ti seguivano e conoscevano già da prima?
“Credo che il giorno in cui ho ottenuto questo titolo erano tutti sicuramente in live, perché c’era un bel pubblico. E questo non me l’aspettavo, ti devo dire la verità. Ma quando ho vinto ho lasciato il cellulare da una parte e mi sono goduta la vittoria insieme alle altre ragazze perché per me hanno vinto tutti i partecipanti. Io non sono stata la vincitrice. Nel senso, sono stata io la vincitrice del titolo, ma per me quando si partecipa ad una ad una iniziativa del genere tutti vincono. Quindi diciamo che il mio cellulare ha ricevuto così tanti messaggi e chiamate che ho ci ho messo un po’ a rispondere a tutti, però erano tutti molto contenti. Molti dei miei camionisti, come ti chiamo io le persone nella mia community, erano super felici di questa cosa e sapevano che avrei vinto io, quando io invece ero la prima non sicura di vincere. Quindi molti di loro l’hanno vissuta bene perché ovviamente erano tutti contentissimi. Mia madre, per esempio, non se l’aspettava, perché lei è la mia prima fan ma anche la mia prima critica. Mi critica per farmi capire prima di tutti cosa non va e cosa posso migliorare. Quindi diciamo che lei non se l’aspettava, anche se comunque ha visto che ho dato il massimo di me in ogni puntata. Tutti gli altri ovviamente super contenti e super fieri di questa vittoria”.

Quali credi siano i passi che una persona dovrebbe seguire per diventare un content creator, uno streamer?
“Allora sicuramente una cosa che bisogna mettere in conto è il fatto di dover rimanere anche 12 ore in live con una manciata di spettatori. Soprattutto all’inizio. Devi interagire con le persone, devi capire la psicologia dietro alle loro parole, perché sono solo nomi su uno schermo, non vedi chi sono ma solo ciò che scrivono. E bisogna prepararsi psicologicamente a questa cosa. Poi devi capire cosa vuoi fare, quali sono i tuoi obiettivi, se vuoi essere un content creator o un pro player”.

“Un’altra cosa da tenere da conto è che bisogna spendere tanti soldi perché bisogna investire a livello di attrezzature. Se non migliori il tuo setup è difficile fare un salto di qualità, e le persone che ti seguono lo notano questo. Comunque per me la cosa più importante è il rapporto che si crea con le persone che interagiscono con te. Però io ho la mia idea di streamer e la mia idea di realtà, ma direi comunque che è un requisito necessario quello di prepararsi mentalmente a rapportarsi con persone che arrivano all’improvviso e ti raccontano una cosa negativa che gli è successo. Come reagisci? Cosa gli dici? Non è facile. Generalmente sono molto fredda in live, ma poi li prendo da parte e ci parlo in privato su Discord. Comunque questa è solo una parte delle cose a cui bisogna prestare attenzione. Un’altra cosa importantissima per me è quella di rimanere positiva in live. Cioè non farti influenzare da una brutta giornata o da qualcosa di negativo che ti è successo, ma di staccare ed allontanarsi dalle cose negative, proprio come si fa sul posto di lavoro. Ovviamente chi ti segue e conosce potrebbe capirlo che quel giorno qualcosa non va, ma non devi entrare in live essendo negativo da subito. Un ultimo consiglio sarebbe quello di ricordarsi e di mettere in conto che dovrai sopravvivere con zero retribuzione, soprattutto all’inizio. Devi stare in live ore ed ore ed aspettare che le persone, passando per caso nel tuo canale, rimangano con te e ti seguano, e non è semplice. E comunque devi pensare che ti dovrai dedicare al 100 percento a questa cosa”.

Negli ultimi tempi abbiamo visto un aumento delle ragazze che si affacciano alla vita da streamer. Quali sono i consigli che dai a questa nuova generazione di streamer?
“Ricordatevi che anche quando sarete all’apice del successo ci saranno sempre ci saranno persone che odieranno. Ma gli hater sono sempre i primi che ti fanno salire, se non ci sono gli hater non c’è il successo. Perché se ci sono gli hater vuol dire che stai facendo le cose in modo corretto e la gente è invidiosa. Quindi alle ragazze che hanno iniziato a streammare da poco vorrei dire di essere proprio sprezzanti di questa gente che entra per rovinare il loro lavoro, e di far vedere comunque in questo mondo, come in qualsiasi altro mondo artistico o meno, che siamo adatte e possiamo essere qui. Perché purtroppo la società di un tempo ha messo delle fondamenta su questo mondo dei videogiochi, ma oramai veramente siamo nel 2022. È veramente assurdo che ci sia ancora quest’idea che le ragazze non possono giocare, e siamo proprio noi che dobbiamo far capire allo spettatore che ci segue e che magari ha quel tipo di mentalità che siamo in grado anche noi di giocare”.