Wild Hearts: uccidere mostri con il fai da te - la recensione

Siete fan di Monster Hunter e avete bisogno di qualcosa di nuovo? Wild Hearts è il gioco che stavate aspettando.

É difficile riuscire a trovare un modo innovativo per riproporre la solita formula “eroe con  grande spada uccide dei mostri giganti” eppure EA e Koei Tecmo ci sono riusciti usando la magia del fai da te. Parliamo di Wild Hearts, un hunting game in stile Monster Hunter il cui punto focale è andare a caccia di grandi kaiju da sconfiggere in solitaria o in cooperativa fino a tre giocatori. La storia la abbiamo già sentita: siamo nel Giappone Feudale e delle creature infuse di magia vogliono riconquistare delle terre che l’uomo ha colonizzato. Per fortuna c’è un avamposto che resiste dove risiedono i cacciatori di cui voi vestirete i panni.

Le grandi bestie a cui darete la caccia si chiamano Kemono e sono degli animali giganteschi infusi con il potere della natura e quindi armati di linfa, radici, ma anche del potere del gelo e del fuoco. Oltre a un arsenale di armi e armature, per sconfiggerli avrete a disposizione i karakuri, dei congegni fatti di legno, corde e metallo dalle funzioni più diverse. Usando la vostra magia potrete materializzare questi congegni per muovervi più in fretta, sferrare attacchi dall’alto e potenziare i vostri danni. “Questi marchingegni meccanici e magici sono pensati per poter cambiare la conformazione del campo di battaglia” ha detto il game director Kotaro Hirato.

Wild Hearts: uccidere mostri con il fai da te - la recensione

Ogni kemono ha uno stile di combattimento e degli attacchi unici quindi scegliere quali karakuri equipaggiare, che arma potenziare e quale armatura usare saranno delle scelte fondamentali per conquistare la vittoria. Tra un boss e l’altro le cose da fare non sono molte e la narrativa non sorprende per originalità o profondità. Chi è alla ricerca di un buon hunting game, come la serie di Monster Hunter, però, vuole prede sempre più difficili e armamenti sempre più potenti e Wild Hearts non delude su nessuno di questi due fronti. Potrete combattere contro giganteschi pavoni che lanciano bombe fumogene o lupi dotati del potere del gelo con spade, cannoni, magli, una serie di armi tipiche giapponesi (come la Wagasa o il Nodachi) e persino un ombrello: “è l’unica arma del gioco che può bloccare, è difficile da usare ma chi vorrà investirci del tempo per migliorare le sue abilità verrà premiato con un’arma fortissima” ha detto l’altro game director del gioco Takuto Edagawa.

La campagna principale ha richiesto 50 ore per essere completata principalmente a causa del fatto che chi scrive è negato nei combattimenti all’arma bianca. Come tempo di completamento, se siete appassionati di giochi come Nioh o Elden Ring, 40 ore sono più che sufficienti. Durante ogni bossfight avrete a disposizione 3 vite ma se morirete verrete riportati in vita all’accampamento più vicino. Siete voi a costruire i falò da campo dove respawnare quindi non dimenticatevi di smantellare il vecchio e di costruirne uno nuovo vicino al boss che state per affrontare. La struttura della mappa è un quasi open world costellato di arene dove affrontare le creature più potenti ma, purtroppo, non brilla per originalità presentandosi come la solita foresta giapponese semi antica a cui decine di GDR e JRPG ci hanno abituato.

Wild Hearts: uccidere mostri con il fai da te - la recensione

I fan del leggendario regista Hayao Miyazaki faranno presto a trovare le molte citazioni che gli sviluppatori hanno fatto al film La Principessa Mononoke, sia nei nemici che nella città che fa da hub principale per le missioni. Le tematiche affrontate dal gioco sono molto simili a quelle del film quindi preparatevi a un breve ma intenso esame di coscienza mentre sterminerete alcuni dei Kemono più ostici.

Dove il gioco da il suo meglio è nel suo comparto multiplayer: affrontare i mostri di Wild Hearts in compagnia di amici ed entrare in un portale posizionato da un altro giocatore che ha bisogno di aiuto con un boss sono state le parti migliori dell’esperienza. Costruire insieme Karakuri complessi per sferrare attacchi simultanei e coordinare i nostri mega salti quasi in stile Power Rangers regala dei grandi sorrisi. Più è numeroso il vostro party più i nemici saranno ostici da sconfiggere (il cosiddetto difficulty scaling) quindi l’esperienza resta bilanciata sia per chi gioca in solitaria sia per chi è in gruppo. L’endgame, però, ci ha lasciato un po’ delusi perché consiste nell’affrontare ancora e ancora gli stessi boss della campagna. Da questo punto di vista, però, i due game director hanno già detto che Wild Hearts riceverà molti contenuti gratuiti post lancio nella forma di nuove armi e nuovi kemono per provare build, strategie e la vostra abilità nel fai da te contro nuovi mostri.

Wild Hearts: uccidere mostri con il fai da te - la recensione

Wild Hearts è un ottimo passatempo. É epico al punto giusto senza diventare cafone e riesce a divertire aumentando in modo graduale la difficoltà dei suoi scontri. I karakuri sono un’aggiunta fresca e intrigante al solito modo di combattere i mostri giganti e combinarli giocando in coop è il massimo divertimento che il nuovo gioco di Koei Tecmo ha da offrire. Peccato per la storia assolutamente blanda e l’ambientazione che sa di già visto ma se i nuovi kemono in arrivo riescono ad essere avversari formidabili come quelli presenti al lancio nella campagna, allora questo gioco regalerà ai fan di Monster Hunter ed Elden Ring più di qualche mese di emozioni.