Dr Disrespect bannato da Twitch: giallo sul perché

Fine ban: mai. Questa la sentenza riportata nella notte italiana da Rod “Slasher” Breslau, una delle figure più influenti della scena esports internazionale. Annuncio che ha agitato l’intera comunità di Twitch perché il protagonista del ban è uno degli influencer più noti del mondo dello streaming a livello globale: Guy “Dr Disrespect” Beahm. Due volte vincitore del premio “Streamer of the Year” agli Esports Awards, Beahm ha saputo costruirsi un vero e proprio personaggio grazie anche all’estremizzazione dei dettagli fisici: è sufficiente nominare baffi, parrucca e occhiali da sole per riconoscerlo immediatamente tra mille. Dr Disrespect aveva siglato nel 2019 anche un accordo di esclusività con Twitch per rimanere sulla piattaforma di Amazon, nel periodo in cui personalità come Ninja e Shroud avevano invece deciso di spostarsi su Mixer o altre piattaforme concorrenti: un contratto che, secondo alcune stime, gli consente di guadagnare diversi milioni di dollari all’anno.

La notizia del ban da Twitch, secondo i rumor di Breslau addirittura permanente, è stata successivamente confermata da Jacob Wolf su ESPN tramite i portavoce di Twitch. Dr Disrespect era già stato precedentemente bannato da Twitch per due settimane a giugno 2019 durante uno streaming IRL (in-real-life, riprendere non il gioco ma la propria vita reale in un determinato momento) trasmesso in occasione dell’E3 a Los Angeles in quanto entrò nel bagno degli uomini con lo streaming ancora attivo, violando i termini di utilizzo della piattaforma. 

Non sono stati tuttavia rivelati al momento i motivi della decisione presa da Twitch. L’unica certezza è che non è collegato alla questione del Digital Millennium Copyright Act, legata all’utilizzo della musica sotto copyright su Twitch. Poche ore dopo il lancio della notizia è ancora Rod Breslau a dare qualche informazione in più, senza però approfondire: “Mi è stato riferito da fonti attendibili quale sia il motivo che ha portato al ban di Dr Disrespect. Tuttavia data l’importanza e la tipologia della tematica, largamente sensibile all’opinione pubblica, non me la sento di divulgarla.”

 

La ragione sembra quindi essere seria e grave. Apparentemente non legata alle attività svolte in streaming da Dr Disrespect, di cui in molti si sarebbero accorti, ma comunque indirettamente riconducibile a esse. Un indizio potrebbe arrivare dalle recenti dichiarazioni lasciate a inizio settimana dal CEO di Twitch, Emmett Shear, il quale sulle pagine di ESPN aveva annunciato importanti azioni contro utenti della piattaforma accusati di abusi sessuali, misoginia, incitamento all’odio e altre forme di pessima condotta. Azioni necessarie nate dopo le oltre 200 accuse di abusi nelle community del gaming e dell’esports venute alla luce nelle ultime due settimane e mezzo: “Fa parte del nostro processo di controllo e garanzia prendere azioni appropriate verso determinate pesone quando si hanno prove certe che uno streamer ha violato le linee guida della nostra community e i termini di servizio. Queste azioni si applicano a qualunque streamer, a prescindere dal ruolo o dall’importanza che possono vantare sulla piattaforma.”

Precedentemente sviluppatore su Call of Duty per Activision Blizzard, Beahm si era reinventato come Dr Disrespect su Twitch, diventando una delle figure più apprezzate dagli utenti della piattaforma, in particolare sui titoli FPS come Warzone, PUBG, Apex Legends. Al momento del ban Dr Disrespect vantava una media di spettatori contemporanei di oltre 28.000 nell’ultima settimana e quasi 4,5 milioni di follower. I sub invece, ovvero coloro che hanno sottoscritto un abbonamento al canale, erano più di 28.000. Erano perché, ancora secondo Rod Breslau, coloro che risultavano essere attualmente sub al canale di Beahm sono già stati rimborsati mentre la partnership con Discord, piattaforma di comunicazione molto utilizzata e apprezzata dai videogiocatori, è stata rimossa.

A dicembre, addirittura, Dr Disrespect aveva anche ottenuto un accordo per apparire in uno show televisivo realizzato dalla Skybound Entertainment, azienda di Hollywood guidata da Robert Kirkman, creatore di “The Walking Dead”. Beahm era anche riuscito a portare in streaming la star della WWE The Undertaker in una delle sue rare apparizioni fuori dal ring. Lo streamer rappresentava ormai l’anello di congiunzione tra il mondo del gaming e lo star system nordamericano grazie ai numerosi contatti con varie personalità. Un anello che è stato adesso spezzato.

 

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