Le star della NFL ce l’hanno con Madden 20

Madden 20, il videogioco di football più famoso del mondo, ha fatto arrabbiare una folta rappresentanza di campioni della National Football League. La ragione è semplice: molti giocatori non sono d’accordo con i voti ricevuti dagli incaricati dei rating.

In quanto miglior simulatore di football americano presente sul mercato, Madden prepara infatti delle “pagelle”, valutando oltre 3.000 giocatori della NFL. Ogni giocatore viene giudicato su più di 50 attributi specifici, con una minuzia che supera i più dettagliati rapporti di scouting multimediale. Ma, mentre gli incaricati dei rating descrivono il processo di valutazione come una vera e propria scienza, che richiede approfondimento e precisione, i fan e i giocatori professionisti contestano le classifiche stilate.

Quest’anno le valutazioni complessive dei giocatori sono state abbassate per rendere il videogioco più realistico, e distinguere i fuoriclasse del football dai giocatori di media caratura. La decisione ha scatenato le reazioni di molti atleti: alcuni hanno condotto una campagna sui social per richiedere un punteggio più alto, altri si sono rivolti direttamente al team degli sviluppatori di Madden.

Tra gli insoddisfatti figura anche Tom Brady, campione del Super Bowl e noto, tra l’altro, per essere l’invidiatissimo marito della top model Gisele Bündchen. Brady ha totalizzato un punteggio complessivo di 96, arrivando secondo tra i quarterback. Eppure ha avuto da ridire, pubblicando un divertente video su Twitter per chiedere un miglior speed rating.

Ma non tutti hanno lo stesso senso dell’umorismo di Brady. Keenan Allen, wide receiver dei San Diego Chargers, per esempio, l’ha presa davvero male, tanto da aver deciso di boicottare il videogioco dopo aver visto la valutazione ricevuta quest’anno.

Per fortuna, tra tanti che protestano, c’è almeno qualcuno felice. DeAndre Hopkins, wide receiver del team All-Pro, è stato uno dei quattro giocatori a ricevere un punteggio complessivo di 99, il più alto possibile per un giocatore di Madden. Hopkins ha spiegato che per i suoi figli è più importante vedere il papà tra i migliori giocatori di Madden che nel team All-Pro della NFL. Avendo centrato entrambi gli obiettivi, almeno lui non ha certo di che lamentarsi.

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