Alla domanda “gli esports sono uno sport?” qualche anno fa, nel libro Esports – Un universo diero il videogioco (Simbaldi, Strata, Gn Media 2019), Luca Pagano rispondeva: “Chiaramente negli esports c’è una componente sedentaria molto più predominante rispetto agli sport tradizionali. Ma se consideriamo lo sport degli scacchi, ad esempio, non vedo differenze.” Parole, quelle del Ceo del Team Qlash, una delle più importanti organizzazioni esports italiane ormai conosciuta a livello internazionale, appaiono oggi decisamente in linea con quanto recentemente annunciato. Seguendo il trend del 2020, i Qlash hanno comunicato tramite le parole affidate a Pagano di voler intraprendere un percorso negli scacchi per unire gli esports a uno dei più antichi giochi da tavolo conosciuti al mondo.

Il mondo del gaming è in costante evoluzione e sempre più spesso i publisher devono affrontare la sfida di presentarsi al pubblico con un nuovo approccio che possa catturare l’attenzione, e soprattutto l’immaginazione, del pubblico, puntato verso la <<next big thing>>.Le parole di Pagano dipingono correttamente quale sia il mondo del gaming oggigiorno. Diventa però strano quando la “next big thing” diventa un gioco vecchio di migliaia di anni. Gli scacchi sono attualmente da quasi un anno il trend più in crescita nel settore del gaming, ormai indirizzato a esserne una componente mainstream e non soltanto una moda passeggera dettata da lockdown o serie TV. Negli ultimi dodici mesi la categoria Chess è cresciuta di sei volte su Twitch, la principale piattaforma streaming, e di 17 volte in termini di spettatori in un singolo anno. Un esempio tutto italiano è Alessia Santeramo, giocatrice azzurra diventata una star internazionale grazie ai suoi streaming, anche in lingua inglese. Classe ‘98, è Maestra Fide Femminile e campionessa italiana 2014, quando aveva appena 16 anni. Su Tik Tok, invece, il primo canale italiano è quello di Nicolò Napoli con oltre 10.000 follower e un semplice motto: #scacchipertutti, con cui spiega le mosse base, le trappole e come arrivare a fare scacco all’avversario.

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I QLASH hanno deciso di entrare nel mondo degli scacchi instaurando una collaborazione con il Gran Maestro italiano Roberto Mogranzini, membro di Unichess, azienda italiana che organizza tutti i più importanti tornei di scacchi nel paese, come ad esempio i Campionati Itailani Giovanili. Usando parole a noi più congeniali, come evidenziato da Leonardo Vilona, Dirigente sportivo e Istruttore Nazionale presso Ostia Scacchi Asd, è sostanzialmente il “Pg Esports degli scacchi.” Inserendoli nel programma Educational, i Qlash vorrebbero presentare gli scacchi sotto un profilo formativo e non solo di contenuto di alto livello, cercando di trovare anche i talenti di domani: “I nostri sforzi si concentreranno sull’insegnare ai giovani e ai gamer più dell’essere semplicemente giocatori vincenti. Vogliamo insegnare loro come diventare giocatori professionisti attraverso l’esports, come affrontare e risolvere problemi e crescere come individui nella vita di tutti i giorni. Gli scacchi sposano benissimo tutti questi valori e sono un’espansione naturale dei nostri progetti”, prosegue Pagano.

Per quanto riguarda il Gm Mogranzini, oltre a essere il Ceo di Unichess, è una figura che già da anni ha investito sulla digitalizzazione degli scacchi proponendo sia video-corsi che attività online. È stato tra l’altro il primo imprenditore scacchistico a creare un accordo tra FSI, la federazione italiana, e FIDE, quella internazionale, per l’attivazione di un sito italiano di scacchi online. In passato aveva fondato anche ScacchiStars, un portale sulla falsariga di PokerStars.

Chi da diversi mesi, se non anni, si spende per un incontro più formale e ravvicinato tra esports e scacchi è proprio il già menzionato Leonardo Vilona, autore sul suo blog HistoryFacts di un interessante disamina sull’argomento, intitolata Come cambiano gli scacchi: rivoluzione digitale italiana e internazionale.Per me il rapporto esports e scacchi rappresenta la sintesi della rivoluzione digitale che il ‘nobil giuoco’ sta vivendo in questi mesi. La collaborazione tra due aziende leader nei due settori come Qlash e Unichess rappresenta indubbiamente una notizia molto positiva e che permette di pianificare il futuro con ottimismo. L’organizzazione di lan party scacchistici e il coinvolgimento di sponsor legati al mondo dei videogiochi competitivi è solo questione di tempo. Gli scacchi ben si applicano infatti all’universo esportivo garantendo attraverso la propria solidità sportiva delle possibilità fino ad ora inesplorate. Il traghettamento degli scacchi nel mondo esportivo promosso dall’accordo tra Unichess e Qlash permetterà a entrambi gli universi, quello esportivo e quello sportivo legato agli scacchi, di ottenere innumerevoli vantaggi e visibilità.

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Un argomento, quello degli scacchi nel mondo esports, trattato da più voci, compreso il sottoscritto, arrivato agli onori della cronaca grazie al lockdown e alla serie TV The Queen’s Gambit. Per fornire alcuni numeri, a livello mondiale i club degli scacchi hanno registrato richieste d’iscrizione come mai prima d’ora, così come i vari tornei, ormai disputati principalmente online. Su eBay le vendite di scacchiere sono addirittura cresciute del 215% da ottobre 2020. Chess.com, la principale piattaforma torneistica online al mondo, ha registrato 2,5 milioni di iscritti in più a un ritmo di +400% al giorno.

E tra i grandi appassionati di scacchi, da tempo immemore, c’è anche Mario Draghi, il neo-presidente del Consiglio dei Ministri chiamato da Mattarella a formare il nuovo governo. E non solo gli scacchi tradizionali: Draghi, che con i Qlash condivide il riferimento all’animale mitologico, nei ritagli di tempo gioca spesso e volentieri a scacchi online su Chess.com, secondo quanto si apprende da diverse fonti. Come riportato da Repubblica, addirittura, amerebbe partecipare ai tornei di scacchi online in forma anonima. Utilizzando, come tutti i gamer, un nickname personalizzato. Magari, perché no, “Father of Dragons”, ricalcando il famoso epiteto di Daenerys Targaryen del Trono di Spade.