Siglato stamani, nella Sala delle Fiaccole del Coni, il protocollo operativo con il Comitato promotore esports (Svi): da oggi ogni federazione sportiva italiana potrà competere anche virtualmente.

Roma – La strada verso le costituzione di una vera e propria Federazione all’interno del Coni esclusivamente dedicata agli esports è ancora lunga (e incerta, pure): ma in attesa di raggiungere questo obiettivo, che rimane comunque in piedi e “vivo” nell’ambiente sportivo nazionale, il Comitato Olimpico Nazionale Italiano diventa a tutti effetti operativo attraverso il “suo” organismo interno, vale a dire il Comitato promotore e-sport (altrimenti detto SVI: Sport Virtuali Italia).

Con la firma di oggi, presso la sede del Coni, di uno specifico Protocollo operativo, già ratificato dall’ultima giunta dell’organismo sportivo nazionale e ora adottato formalmente dopo la segnatura ufficiale da parte del presidente del Coni, Giovanni Malagò, e quello del Comitato promotore, Michele Barbone, viene quindi dato il via libero definitivo alle operazioni relative agli “Sport virtuali e simulati”, come vengono indicati nel documento, che EsportsMag.it ha visionato in anteprima e che verrà a breve pubblicato sul sito ufficiale del Comitato. Come noto, infatti, il Coni non si occuperà – almeno inizialmente – dell’intero mondo degli esports, ma solo di uno specifico sottoinsieme, rappresentato da quegli sport elettronici che rappresentano un’estensione delle discipline tradizionali. Da qui la scelta (del Cio) di adottare la definizione di “sport virtuali”.

Solo però che nel protocollo siglato tra i due organismi viene ora aggiunta la voce relativa agli sport “simulati” che estende comunque il raggio di azione del Comitato, andando cioè ad includere anche le disciplina che non appartengono ai Giochi Olimpici (i quali, comunque, rimangono un obiettivo centrale per il Coni come pure per il Cio), ma che hanno comunque una loro estensione virtuali, anche particolarmente in voga. Basti pensare alla Formula 1 e all’automobilismo più in generale o alla MotoGp e al motociclismo. Tutte queste discipline sportive potranno quindi avviare un percorso negli sport virtuali attraverso il Coni, a partire da domani, proprio grazie al protocollo siglato oggi a Roma tra le due parti.

Come? Nello stesso modo che viene proposto a tutte le altre federazioni aderenti al Coni, cioè potendo fare ricorso a una specifica convenzione attraverso la quale attivare il Comitato promotore per l’erogazione dei servizi di esports di cui avranno bisogno. Servizi che vanno dalla consulenza e formazione, all’organizzazione e gestione delle gare virtuali, e tutto ciò che serve per creare una infrastruttura di esports interna a ogni singola federazione sportiva. La Convenzione è stata anche questa messa nero su bianco dal Coni e del Comitato promotore e rappresenta parte integrante del protocollo siglato oggi. Il protocollo, come pure la convenzione, ha durata di due anni, fino al 2024 ed è espressamente rinnovabile nel tempo.

“Si tratta di un risultato importante e concreto che aspettavamo da tempo e che ci permette finalmente di poter partire attivamente nel settore degli sport virtuali”, spiega il presidente del Comitato, Michele Barbone, a EsportsMag a margine della firma del documento, ricordando il lavoro passato e quello futuro del Comitato, oltre a quello di oggi. “In attesa di poter arrivare alla definitiva costituzione di una vera e propria Federazione dedicata agli sport virtuali, con questo protocollo viene formalmente affidato l’incarico
al Comitato promotore di poter operare assumendo il ruolo di una federazione di servizi. Come avviene oggi in tanti altri sport, dove le singole federazioni sportive per organizzare gare si avvalgono del supporto della Federazione dei cronometristi, ciò avverrà a partire da domani nel settore degli esports, con le singole federazioni che potranno rivolgersi a noi per creare la loro offerta di sport virtuale. Ed è proprio quello che avrebbe dovuto fare la futura federazione degli sport virtuali: solo che la creazione di una nuova società di servizi non è contemplata dall’attuale statuto del Coni e per arrivare a questo passaggio, si cui c’è volontà generale, occorre prima modificare lo statuto e per farlo bisognerà quindi attendere la prossima primavera”, spiega Barbone.

Così, proprio per non continuare a rimandare, si è scelto di siglare un protocollo affidando lo stesso incarico, preliminarmente, al Comitato promotore. Che va quindi a svolgere un incarico “senza portafoglio”, non essendo una vera e propria Federazione. Ma potrà comunque operare. Coerentemente, del resto, con gli obiettivi di tutti: visto che, sottolinea Barbone: “lo scopo non è assolutamente lucrativo, come indicato anche nel protocollo, ma è quello di promozione sportiva e sociale”.

A evidenziare la portata dell’operazione odierna anche Daniele Di Lorenzo, vice presidente del Comitato promotore e responsabile comunicazione: “Siamo molto soddisfatti di questo risultato che ci permette di poter lavorare fin da subito con le federazioni sportive. Tra l’altro, con l’apertura agli sport simulati, possiamo estendere ulteriormente il raggio d’azione anche al di fuori dei meri sport olimpici e questo ci interessa particolarmente tenendo conto la popolarità e la penetrazione di giochi come quelli motoristici e della rilevanza dei loro canali ufficiali”.

E ora quale sarà il prossimo passo della federazione? “Sicuramente ci aspetta un periodo di grande lavoro”, risponde Barbone, che aggiunge: “La prima cosa che faremo è quella di attivare subito dei corsi di formazione e perfezionamento che saranno alla base del lavoro da svolgere per ogni federazione. Nel frattempo ogni singola federazione sportiva potrà siglare una convenzione con il Comitato il quale a sua volta attiverà un gruppo di lavoro ad hoc rispetto alle specifiche esigenze di quella disciplina e di quell’organismo”. Ad essere pronti ad aderire, secondo Barbone, ci sono diverse sigle del mondo sportivo: a partire da quella della Caccia, che potrebbe essere la prima, passando per quella del tiro con l’arco, del bowling e di tante altre. “Di cose da fare ce ne sono moltissime“, chiosa il Presidente, “tenendo conto anche dei tanti progetti di educazione e divulgazione che abbiamo in cantiere, come il percorso che abbiamo già avviato con alcune regioni per portare gli sport virtuali nelle scuole che ora contiamo di estendere e sviluppare”. Non resta quindi che rimboccarsi le maniche, dentro e fuori al Coni. Perché il lavoro da fare è tanto e pure reale, e non soltanto virtuale.

 

Nella foto: da sinistra l’avvocato Giancarlo Guarino, seguito dai vice presidenti Ravà e Di Lorenzo, accanto a Barbone, Malagò e Lorena Bianchetti, responsabile eventi speciali SVI, durante la sigla del protocollo di oggi)