Kirbi e la Terra Perduta, la recensione: instant classic

Kirby e la Terra Perduta è il modo più economico per avvicinarsi al retro gaming. Oltre a essere un titolo fenomenale per i più piccoli come prima esperienza con il mondo videoludico, l’ultimo videogioco Nintendo è un omaggio a tutte quelle piccole cose che amiamo dei grandi classici del passato. Livelli lineari con qualche stanza segreta, un arsenale di abilità che si arricchisce nel tempo restando semplice e un sistema di collezionabili che, se completato, dà ai più dediti qualcosina in più per premiare i loro sforzi. Kirby e la Terra Perduta è destinato a diventare un classico non solo del suo franchise ma anche di tutta la generazione della Nintendo Switch.

Kirbi e la Terra Perduta, la recensione: instant classic

Kirby e le sue premesse semplici

Ve la state spassando in un limpido cielo di primavera quando all’improvviso una tempesta vi teletrasporta nella terra perduta, un luogo decadente e in rovina dove una misteriosa forza ha rapito tutti i vostri amici Waddle Dee. La vostra missione è salvarli tutti: alcuni sono imprigionati da dei puzzle durante le missioni, gli altri vi verranno assegnati come premio alla conclusione di ogni stage. Ogni livello è composto da 3/4 sotto-livelli più una bossfight che sbloccherete una volta liberto un certo numero di Waddle dee. Il design è dei più classici, la prospettiva dall’alto vi mostra una buona parte del mondo cirostante ma sappiate che l’esplorazione è quasi sempre ricompensata con monete extra, puzzle bonus e, a volte, un Waddle Dee nascosto. Le ambientazioni variano da una cittadina abbandonata (con tanto di centro commerciale) a una isola tropicale passando per un parco divertimenti e una terra innevata ma non mi dilungo oltre perché parte del bello del gioco è scoprire come le molte forme di decadenza della terra perduta hanno ispirato il game design del gioco.

Un arsenale per dominare la terra perduta

Sono passati 30 anni dal primo gioco di Kirby e questo diciassettesimo capitolo (se escludiamo gli spinoff) è il primo in 3d. La rivoluzione della terza dimensione, però, non ha sconvolto il più grande talento del protagonista: aspirare i nemici e copiarne le abilità. L’arsenale è molto ispirato agli elementi come il fuoco, il ghiaccio e il vento ma anche alle armi (spada, martello, boomerang) il tutto imbevuto della stranezza tipica dei videogiochi giapponesi. In giro per il mondo di gioco, poi, troverete delle pergamene: sono i progetti che vi permetteranno di sbloccare la versione potenziata di ogni abilità di Kirby, un must per completare gli ultimi boss a livello difficile. Per fare l’upgrade dirigetevi all’armeria di Waddle Dee, la cittadina (dal nome molto originale) che si sblocca dopo aver battuto il primo boss. Lì potrete spendere monete e Pietre Rare (la seconda valuta del gioco ottenibile completando le mini missioni a forma di squarcio sparse per la mappa del mondo) per acquistare i potenziamenti.

Kirbi e la Terra Perduta, la recensione: instant classic

La rivoluzione della Boccamorfosi

La famosa mouthfull mode (generatrice di così tanti meme e tradotta in italiano con Boccamorfosi) è sia una mecanica di puzzle-solving, sia un modo creativo di affrontare i nemici, sia un’abilità di movimento. Dalla macchina con cui travolgere i nemici al distributore di lattine con cui sparare passando per un’intera rampa di scale o addirittura un aliante, le nuove abilità di Kirby sono state sapientemente posizionate nei vari livelli per garantire una costante sensazione di freschezza al gameplay. Nel momento in cui una delle abilità che ho menzionato prima inizia a diventare ripetitiva, una nuova boccamorfosi o un uso creativo di una delle precedenti, cambierà di nuovo le carte in tavola chiedendovi di adattare il vostro stile di gioco. Oltre a regalarvi delle risate di gusto questa nuova meccanica è in grado di sfidare, di livello in livello, quasi tutto quello che avete imparato del gioco fino a quel momento. Personalmente l’ho trovata l’aspetto migliore del titolo e dei complimenti sono dovuti ai designer di HAL Laboratories.

Il verdetto: instant classic

A parte una bossfight particolarmente deludente non mi vengono in mente altri motivi per cui non raccomandare Kirby e la terra perduta a ogni possessore di una Nintendo Switch. Il gameplay è dinamico, divertente e buffo con punte di vera e propria adrenalina durante i combattimenti più ardui. É perfetto per i più piccoli, soprattutto se non sapete con quale titolo avvicinarli al mondo dei videogiochi e già che ci siete giocate in cooperativa con loro: la funzione è disponibile praticamente da subito e raddoppia il divertimento, come dicevano le pubblicità degli anni 90′. Spero che il traguardo più importante che questo titolo raggiungerà, però, sia quello di instillare in una nuova generazione di videogiocatori la curiosità e il fascino per un modo di fare i videogiochi che appartiene al passato e faccia iniziare a loro un viaggio alla scoperta delle radici dei titoli che più amiamo oggi.