Un informatico non vedente di Fondazione Asphi Onlus durante un test di accessibilità su Lenovo.com.JPG

Lenovo, con il sostegno di Lenovo Foundation, metterà le sue soluzioni hardware e software e il suo know-how a disposizione di Fondazione ASPHI Onlus, che si occupa di accessibilità e usabilità digitale.

Lenovo, leader tecnologico globale, ha stabilito una partnership con Fondazione ASPHI Onlus per continuare a migliorare l’inclusività dei suoi prodotti, sia hardware che software. ASPHI è un’associazione che da 40 anni si occupa proprio di accessibilità e usabilità digitale.

Questa collaborazione vedrà la Lenovo Foundation, il braccio filantropico della multinazionale, fornire tecnologie e know-how ad Asphi per aiutarla nel suo operato. Inoltre, alcuni dipendenti di Lenovo metteranno a disposizione il loro tempo e le loro conoscenze facendo esperienze di volontariato nei progetti di ASPHI in occasione di Handimatica 2024, evento nazionale che si terrà a Bologna nel mese di novembre 2024, dedicato proprio alle tecnologie digitali per le persone con disabilità.

Durante questo evento Lenovo mostrerà alcune soluzioni di accessibilità in uno dei segmenti in cui si è specializzata negli anni: il gaming. Tramite il marchio Legion e con la collaborazione di ASPHI, il pubblico potrà usufruire di esperienze immersive e inclusive per videogiochi, sia su Pc che su console, grazie a una vasta gamma di accessori e monitor.

Il progetto di collaborazione con ASPHI vede il supporto del Product Diversity Office (PDO) di Lenovo. Un team di lavoro internazionale, nato nel 2019, che ha come priorità l’aumento dell’inclusività di hardware e software prodotti dall’azienda. Nei prossimi anni il PDO validerà il 75% dei prodotti di Lenovo, che saranno accessibili a tutti indipendentemente da competenze e capacità del singolo utente.

Per saperne di più di questo dipartimento che rappresenta una particolarità in ambito tech, abbiamo avuto il piacere di incontrare la sua responsabile: Ada Lopez, Responsabile UX & Design Diversity di Lenovo.

“In Lenovo ci impegniamo nello sviluppo e nella realizzazione di prodotti inclusivi e accessibili, concentrandoci sulle diverse esigenze degli utenti. Facciamo nostri i principi del design universale per creare prodotti utilizzabili dalla più ampia gamma di persone e collaboriamo con le associazioni che rappresentano le persone con disabilità. Grazie a ricerche e test approfonditi, ci assicuriamo che i nostri prodotti rispondano a differenti abilità e ambiti” ha dichiarato la Lopez.

Ada Lopez, responsabile UX & Design Diversity di Lenovo

“Questi sforzi contribuiscono a creare un ambiente che abbraccia la diversità e l’inclusione, favorendo la parità di accesso e di opportunità per tutti gli utenti. La creazione di partnership con organizzazioni come ASPHI, al servizio di persone con disabilità, favorisce un approccio collaborativo all’accessibilità. Ciò garantisce che i nostri prodotti soddisfino le diverse esigenze degli utenti, tra cui l’abilità, la neuro-diversità, l’etnia e l’equità di genere. Grazie a questa collaborazione, i nostri team ottengono preziose informazioni e feedback sulle sfide dell’accessibilità, essenziali per lo sviluppo di prodotti inclusivi.

Coinvolgendo attivamente le persone con disabilità nel processo di progettazione, ci assicuriamo che il prodotto finale risponda efficacemente alle loro esigenze e ai loro requisiti. Inoltre, queste partnership forniscono risorse per aiutare i membri dei team a comprendere meglio l’importanza delle pratiche di progettazione accessibile, contribuendo a una società più inclusiva” ha poi concluso la Lopez.

Tutto ciò è stato confermato da Nicola Gencarelli, Responsabile Ricerca di Fondazione ASPHI Onlus che ci ha raccontato com’è nata la collaborazione tra Lenovo e Fondazione ASPHI Onlus e quali sono i progetti attuali e futuri su cui le due organizzazioni stanno lavorando.

Da destra Nicola Gencarelli, responsabile ricerca Fondazione ASPHI Onlus, Pietro Parodi, pr & communication leader Italy, Cristina Manfredini, segretaria generale Fondazione ASPHI Onlus

Come siete arrivati alla scelta di Lenovo come partner per sostenere la vostra opera di inclusività nel mondo digitale?
Lenovo ha sposato con convinzione la missione di Fondazione ASPHI Onlus, diventando socio sostenitore. Il primo incontro è stato sul tema dell’accessibilità dei videogiochi per le persone con disabilità, con un supporto tecnologico e di competenze che ci ha permesso di avanzare in modo significativo nella ricerca applicativa in questo campo ancora troppo poco esplorato in Italia. Ora la collaborazione continua anche su aspetti più generali di accessibilità digitale.

Grazie a questa partnership Lenovo fornirà dispositivi per aiutarvi nei vostri obiettivi. Quali risultati sperate di ottenere dalla collaborazione con Lenovo?
Il primo obiettivo, a breve termine, è quello di consolidare la collaborazione già in atto, attraverso una diffusione e comunicazione dei nostri risultati di ricerca. A Handimatica 2024 (Mostra-convegno sulle tecnologie per l’accessibilità digitale e l’inclusione organizzata da ASPHI a Bologna dal 28 al 30 novembre) con il sostegno in termini di risorse e di persone di Lenovo avremo la possibilità di allestire uno spazio per il gaming accessibile aperto a tutti. L’evento clou sarà un torneo di esport inclusivo dove persone con disabilità e non potranno sfidarsi con Forza Motor Sport. Nel prossimo futuro, invece, comincerà una collaborazione con il Product Diversity Office di Lenovo, un gruppo internazionale, istituito nel 2019, per lo studio dell’accessibilità e il design inclusivo delle tecnologie di Lenovo. Questo ci permetterà di incidere in modo ancora più significativo anche nella fase di design e concept di nuovi prodotti.

Oltre alla propria tecnologia, Lenovo ha messo a disposizione anche parte del suo staff per alcune ore di volontariato con Asphi. Quanto ritiene sia importante che operatori del settore tecnologico abbiano esperienza diretta degli effetti e delle sfide dell’inclusività digitale?
È il futuro dell’accessibilità. Attraverso la formazione, esperienze di volontariato e di incontro con persone con disabilità, gli operatori del settore tecnologico possono toccare con mano quanto il loro lavoro e la progettazione di un ambiente digitale accessibile possa fare la differenza per la partecipazione sociale e la qualità di vita di milioni di persone. Quindi un’esperienza non solo di crescita umana e tecnica, ma anche di consapevolezza come cittadino e lavoratore che può trasferire in azienda competenze e valori rispetto all’inclusione.