Il nuovo capitolo di MotoGp arriva per soddisfare le esigenze di tutti: obiettivo riuscito per Milestone?

Il weekend francese della MotoGP 2024 ha raccontato dell’allungo in classifica generale dello spagnolo Jorge Martin sull’italiano Francesco Bagnaia, campione del mondo in carica. Il duello a cui abbiamo assistito nel 2023 sembra ripetersi anche quest’anno con l’incognita Marc Marquez che come una scheggia impazzita potrebbe inserirsi in questa lotta grazie al dominio attuale della Ducati che, come già accaduto altre volte, ha piazzato quattro moto nelle prime quattro posizioni nel circuito di Le Mans. Sono adesso 38 i punti che separano Martin da Pecco prima dei due prossimi e sentiti appuntamenti in cui giocheranno rispettivamente in casa: il 25 e 26 maggio con il Gran Premio di Catalogna e l’1 e 2 giugno con quello d’Italia allo storico Mugello. Per gli appassionati o per i semplici amanti del brivido su due ruote, però, non è necessarsio attendere così tanto per vivere tali emozioni: perché il nuovo capitolo videoludico MotoGP 24, uscito il 2 maggio, non è troppo dissimile dalle gare reali.

Il lavoro di Milestone

Da quando Milestone, uno dei principali publisher videoludici a livello globale, ha avuto l’opportunità di poter lavorare sulla serie MotoGP a partire dal 2007, seppur con una breve interruzione nel biennio 2009-2011, il più famoso simulatore delle gare su due ruote ha ottenuto un balzo di prestazioni e sensazioni non indifferente. Si è passati soprattutto nell’ultimo decennio da un videogioco arcade a un simulatore, in cui è possibile presentare e cavalcare le moto come nella realtà, o quasi. Se pensiamo infatti a un simulatore hardcore come possono essere quelli delle auto, siamo ancora lontani: principalmente perché al momento, nonostante alcuni esperimenti molto soft, avere un simulatore fisico di moto rimane più difficile rispetto a un’automobile perfettamente riproducibile in casa con pedaliera e volante, arrivando addirittura fino allo schienale e agli ammortizzatori nei casi più estremi.

Un aspetto determinante del successo della serie MotoGP, confermato ancora una volta nella versione 2024, è che il titolo è riuscito a mantenere la doppia dualità di gioco arcade e hardcore, senza scontentare nessuno e soprattutto presentandosi come un titolo videoludico per tutti: per chi vuole semplicemente passare del tempo interpretando i sorpassi e le curve a ginocchio dei propri beniamini, sia per chi vuole un’esperienza più completa e professionale. Persino chi vi scrive, abituato per una vita a giocare con la tastiera, non ha avuto troppe difficoltà a prendere in mano il pad e lanciarsi sui vari circuiti in modo semplice e intuitivo. Anche se, non lo nascondo, ho voluto provare il gioco utilizzando la tastiera e le freccette per pura abitudine e comfort. Nonostante mi aspettassi un gioco più macchinoso a causa dei comandi fisiologicamente meno analogici, l’esperienza è stata invece ugualmente emozionante, senza differenze di sorta.

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Un lavoro non semplice di Milestone

Quando è stato chiesto a vari piloti se fosse più facile guidare una macchina di Formula 1 o una di MotoGP, la risposta è stata sempre la seconda: anche solo far partire una Ferrari, una McLaren o una Red Bull sembra essere decisamente più complesso. Il motivo è che le nostre auto sono totalmente diverse nel funzionamento da quelle di Formula 1, mentre le moto da corsa sono invece molto simili a quelle commerciali. Un discorso simile si può fare per il videogioco MotoGP 24 con il quale calarsi nella parte di salire su una due ruote e lanciarsi a oltre 300 chilometri orari è quasi immediato. Su questo aspetto Milestone, proseguendo quanto portato di nuovo nel 2023, ha lavorato benissimo riuscendo a inserire innumerevoli variabili che possono condizionare la gara, senza andare a inficiare l’esperienza di interpretare i migliori piloti sui circuiti più entusiasmanti con una riproduzione fedelissima che fa gola ai migliori falsari di opere d’arte.

Posto che, come già anticipato, chi vuole solo divertirsi lanciandosi su una moto in rettilineo può benissimo farlo senza difficoltà, la versione 2024 continua ad aggiungere dettagli che iniziano a rendere MotoGP 24 un simulatore sempre più affine alla realtà. E se per ora non è possibile avere un simulatore fisico, la base videoludica c’è tutta: dalle diverse scelte sull’approcciare una curva al gestire lo scarico del gas, dal capire quando effettuare le staccate al governare la potenza delle moto evitando di tagliare curve o, peggio, frenare troppo rapidamente e finire stesi. Motivo che ha consegnato agli utenti due strade per migliorarsi: sia una sezione di tutorial per apprendere la basi, sia la MotoGP Academy che consente a chi vuole imparare e andare oltre il semplice gioco di allenarsi su porzioni di tracciato con veri e proprio suggerimenti su come affrontare curve, rettilinei e sorpassi. Si tratta di strumenti che rendono la curva di apprendimento del gioco graduale e fruibile per chiunque, a cui si aggiunge anche la possibilità di scegliere la difficoltà secondo quattro livelli che vanno da “Semplice” a “Pro”. La differenza è che con il primo livello si ha un’assistenza completa al fine di supportare la crescita dell’utente all’interno del videogioco, fino a spegnere uno dopo l’altro, anche in via manuale, tutti gli “aiutini” forniti anche grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale.

Partenza dal basso

Una pecca in questo videogioco è forse la personalizzazione del personaggio, non sufficientemente ampia in termini di scelte nonostante sia possibile anche disegnare la livrea della moto e del casco con la possibilità di condividerle online. Interessante invece la modalità Carriera, come sempre accanto alle classiche prove a tempo o i giri lanciati su vari circuiti. In questo senso Milestone ha ascoltato la community che negli ultimi anni chiedeva a gran voce alcuni miglioramenti in quella che è la modalità utilizzata per interpretare davvero il sogno di diventare un pilota di MotoGP. Si parte infatti dal basso, dalla serie inferiore delle Moto 3 con la possibilità in ogni weekend di prendere parte alle qualifiche (ma chi vuole lanciarsi direttamente in gara può farlo, partendo però dalle ultime posizioni): fondamentale, secondo noi, per prendere dimestichezza con il circuito della settimana soprattutto per chi, magari come me, non è un grande conoscitore di ogni curva esistente nel motomondiale.

Ma soprattutto, come già anticipato, a rendere il tutto ancora più “simulativo” è la possibiltà di regolare l’assetto delle moto dai freni alle sospensioni, fino alle gomme da utilizzare. Ecco, qui un consiglio: se non siete sufficientemente esperti, o non avete magari il tempo di ragionarvi perché il vostro obiettivo è guidare la moto a 300 chilometri orari, non sbatteteci troppo la testa. Seguite i consigli del videogioco: magari non avrete la moto migliore al 100%, ma sufficiente per avere un’esperienza ugualmente godibile e semplice.

Nella modalità Carriera sono però due i fattori più importanti. Il primo è l’introduzione del Mercato Stagionale: progredire nel campionato, arrivare spesso nelle prime posizioni e accumulare punti permette di finire sotto la lente d’ingrandimento delle scuderie più grandi e importanti che arriveranno così a proporvi un nuovo contratto per correre con loro e cambiare livrea. L’utente ha inoltre la scelta di accelerare la propria carriera o crescere gradualmente grazie ai Turning Points, momenti chiave della modalità in cui ogni utente può di fatto personalizzare la propria esperienza decidendo quando, come e in che modo progredire la propria avventura competitiva.

Occhio però, perché un’altra novità, forse la più importante al momento della gara, è l’introduzione degli Steward che possono adesso persino dare degli avvertimenti ai piloti o anche sanzionarli: entrare troppo forte in curva rischiando di buttare giù un avversario, causare incidenti o, come spesso accade magari per i neofiti, tagliare le curve, comporterà una penalizzazione decisa dalla direzione (virtuale) di gara, esattamente come accade nella realtà. E richiamando ancora la realtà, al discorso “simulazione” si aggiunge il meteo: con nostra sorpresa, ci è capitato di partire con il sole e di dover precipitosamente rientrare ai box per cambiare gomme e montare quelle da bagnato per l’improvviso arrivo della pioggia. Se l’obiettivo di Milestone era di avvicinare la serie videoludica ancora di più all’essere il più possibile un simulatore, tale obiettivo è stato ampiamente raggiunto. E, ribadiamo, senza sacrificare in alcun modo l’esperienza semplice e fruibile a chiunque di tutti i giorni. MotoGP 24 vi mette a disposizione tutti gli strumenti: a decidere quali usare e che tipo di videogioco approcciare sarete soltanto voi.