Queer Women of Esports (QWE) è un’organizzazione no profit dedita a rendere il gaming competitivo un luogo più inclusivo ed equo. Fondata nell’estate del 2020 dalla dottoressa Lindsey Migliore, QWE mira ad affrontare la disuguaglianza che colpisce gli individui queer e BIPOC, nonché i generi emarginati, nel settore del gaming, fornendo programmi di formazione, tutoraggio, eventi di networking, borse di studio e risorse educative in un ambiente sicuro. Uno dei problemi principali che l’organizzazione vuole affrontare è che le donne costituiscono il 30% delle persone che guardano gli eSport ma vengono pagate molto meno dei loro colleghi maschi. La situazione è esponenzialmente peggiore per le donne che si identificano come non binary, trans o queer.

Il 27 febbraio 2021, QWE ospiterà un evento di dodici ore per celebrare il lancio ufficiale dell’organizzazione no profit. L’evento si svolgerà su Twitch, seguito da una sessione di networking su Discord. Sarà disponibile anche del merchandise in edizione limitata di Ateyo, partner ufficiale dell’organizzazione. L’obiettivo dell’evento è fornire un ambiente privo di giudizio per acquisire competenze specifiche del settore e connettersi con persone che la pensano allo stesso modo nell’industria. Saranno presenti esperti di eSport che faranno formazione attiva sul settore e sul mercato, coprendo argomenti che vanno da “Come trovare la carriera dei tuoi sogni negli eSport” a “Estendere il pubblico degli eSport: come creare una fanbase inclusiva e redditizia”.

In concomitanza con i panel di formazione, verrà lanciata una rinnovata partnership con AimLab, il software di addestramento per migliorare la propria mira digitale. In collaborazione con loro verrà lanciato un secondo ciclo di lezioni e mentoring nell’estate del 2021. Basandosi sul successo della prima edizione, che includeva mentori di Riot, Misfits, Polygon, Team Liquid, Method e altri, i nuovi alunni saranno abbinati con i leader del settore per far avanzare la loro carriera migliorando il panorama degli eSport globali.

La discriminazione di genere è rampante nel mondo dei videogiochi competitivi dominato da figure maschili pervase da un sottotesto di tossicità latente. Iniziative come questa o quella delle Cloud 9 White sono sempre benvenute per bonificare progressivamente l’ambiente e renderlo davvero inclusivo, paritario, sicuro e rispettoso per giocatori e giocatrici di ogni background e orientamento sessuale.