I caster italiani di Rainbow Six

I caster di PG Esports, che hanno commentato il Six Invitational dall’inizio alla fine, non hanno dubbi: “Tra i migliori eventi di Rainbow Six”. 

Un’arena gremita, la passione del tifo brasiliano, due squadre verdeoro e una finale giocata fino all’ultimo respiro nel Ginásio do Ibirapuera di San Paolo. Questi gli ingredienti del Six Invitational 2024 di Rainbow Six Siege che si è concluso nell’ultimo weekend. A portare a casa il titolo ci hanno pensato i W7m, capaci di mandare al tappeto i FaZe Clan per tre mappe a due. In un derby infuocato e nell’ultimo ballo (l’organizzazione aveva già comunicato a HerdsZ e compagni l’addio al termine del Six Invitational, ndr), i W7m hanno rispedito al mittente ben cinque match point e alla fine hanno strappato il titolo grazie all’8-6 finale nella mappa decisiva. Evento promosso a pieni voti? I caster di PG Esports, che hanno commentato l’evento dall’inizio alla fine, non hanno dubbi.

Mauro, cominciamo da te: qual è il tuo bilancio per questo Six Invitational?

Mauro Barone: “Ottima scelta da parte di Ubisoft di andare in Brasile. Vedere il palazzetto pieno è stata un’emozione indescrivibile anche per noi che eravamo in studio. Il bilancio, dunque, è assolutamente positivo. Non ci aspettavamo, inoltre, questi numeri: c’erano più quattrocentomila spettatori in contemporanea (tra tutti i canali, ndr) in occasione della finale tra W7m e FaZe. Credo che questo sia un record. Commentare un Six Invitational è sempre complicato, ma è stato un evento ben fatto. Per me è stato emozionante dare la voce al torneo più prestigioso di Siege”.

Vincono i W7m in una finale tutta brasiliana contro i FaZe. L’edizione di San Paolo promossa a pieni voti?

Salvatore Lena: “Blast ha dato continuità al proprio lavoro. Ha mantenuto il format dell’evento simile a quello proposto lo scorso anno, mettendo meno in difficoltà gli addetti ai lavori che sapevano già cosa si sarebbero aspettati. Il Brasile, poi, è stato pazzesco. Ha dimostrato di avere un attaccamento al gioco senza eguali, portando nell’arena quasi diecimila spettatori. Per quanto mi riguarda, l’evento di San Paolo è promosso con cento e lode”.

TSM, G2 e W7m: ad aggiudicarsi le ultime tre edizioni del Six Invitational di Rainbow Six Siege altrettante squadre provenienti dal Loser Bracket. La pressione di un’eliminazione spinge le squadre ad alzare l’asticella?

Jody Carraro: “Il primo punto da tenere a mente è che il vantaggio di cui gode il team proveniente dall’Upper Bracket è legato al veto, ossia la fase in cui si scelgono le mappe. Componente strategica importante, ma meno fondamentale in una serie in cui ne vengono giocate cinque su nove. Io lo definisco lo svantaggio del riposo, un paradosso apparente che favorisce chi rimane sempre impegnato. Chi arriva dal basso gioca molto di più e ha sventato così tanti tentativi di essere neutralizzato da divenire quasi immune agli avversari. Non credo che il fattore eliminazione giochi un grande ruolo, anche se ti fa sentire più coinvolto in ogni round. Per esperienza dico sempre che l’unica posizione di vero valore per i team della top8 è il primo posto”.

I Mkers al Six Invitational 2021 resteranno un caso isolato oppure l’esports italiano di Rainbow Six sarà in grado di portare un altro team all’evento più importante di Siege?

Valentino Allegri: “I team italiani attualmente non hanno speranze di svilupparsi e diventare competitivi. Il modello Mkers portò alla ribalta quattro giocatori con diverse esperienze alle spalle prima di ritrovarsi nella formazione storica. Ci sono, dunque, poche speranze. Possiamo sperare nei giocatori che abbiamo visto performare bene all’interno degli eventi off-season o nella benevolenza delle squadre Tier 1”.