L’organizzazione conquista la vittoria alla sua prima partecipazione nella scena italiana: sconfitti i Dsyre per 3-1.

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Bipo, Hearthbeat, Nais, Afoxx, Marteen: sono questi i nomi dei cinque vincitori del primo storico split della Challenger League italiana di Valorant. I Gmt Esports, organizzazione azera con base in Svizzera, hanno conquistato sotto la guida del coach greco Ilka e dell’assistant coach Grigua la vittoria nella finale di Rinascimento contro i Dsyre, favoriti della vigilia.

Il percorso dei Gmt

La vittoria per 3-1 dei Gmt è la conclusione di un innegabile percorso di crescita all’interno della scena italiana di Valorant, iniziata il 21 gennaio con una sconfitta. Di più: perché le sconfitte nella prima settimana sono state addirittura tre, un inizio da incubo per uno dei team che era stato indicato come uno dei candidati nella lotta per il titolo. Qualificatisi al campionato tramite Open Qualifier, i Gmt hanno recuperato lentamente terreno arrivando poi a chiudere al terzo posto in regular season vincendo 8 delle successive undici partite.

Nel primo turno playoff superano i Macko per 3-1, per poi confermarsi contro gli Hmble in una maratona interminabile vinta per 3-2 a quinta mappa. Infine il “boss” finale, i Dsyre, vincitori annunciati del torneo capaci di ottenere in regular season 13 vittorie su 14, incluse le due contro i Gmt, uno split dominato interrotto sul più bello. La finale ha parlato chiaro consegnando meritatamente la vittoria ai Gmt per 3-1 al termine di un match di altissimo livello competitivo ma in cui sono sembrati proprio i Dsyre più in difficoltà degli avversari.

La legge dell’ex

Quasi per uno scherzo del destino, poi, a condannare definitivamente i Dsyre e consegnare il trofeo in mano ai Gmt è stato l’ex di turno. Nei Gmt gioca infatti l’italiano Alessandro Montanari “Nais”, vincitore proprio con i Dsyre alla scorsa Milan Games Week dell’ultimo split delle Agents Series, la competizione italiana esistente prima dell’introduzione della Challenger League. Nais, nell’epilogo narrativo più struggente che uno scrittore potesse immaginare, si è ritrovato al round decisivo con il match point per i Gmt a danzare contro l’ex-compagno Alejandro Giudice “xazyy” in un uno contro uno che ha sancito la vittoria dell’organizzazione azera.

La vittoria dei Gmt è stata costruita con il lavoro quotidiano di due settimane di bootcamp che ha affinato la sinergia dei giocatori. Il momento in cui però si è capito che i Gmt avevano una spinta in più è identificabile nel round numero 15 di quarta mappa (Icebox), in cui il portoghese Fábio Veigas “Afoxx” ha ottenuto una doppia uccisione inaspettata che ha cambiato le sorti del round. I Gmt erano partiti in svantaggio ritrovandosi 2 contro 4, di cui  Hearthbeat ad appena due punti vita. Poi Afoxx, piazzata la Spike, trova un doppio pick sul lungo di B che pareggia i conti e permette ai Gmt di difendere la bomba dai tentativi avversari. È il 9-6, sapientemente raccontato dai caster Filippo “Etrurian” Burresi e Gabriele “Wolcat” Catterin, che permette ai Gmt di avanzare con più serenità nel match, consapevoli di avere tutte le carte in regola per portarla a casa.

Le seconde volte

Per Nais è il secondo titolo italiano consecutivo, mentre per Bipo, Hearthbeat e Afoxx, e il loro coach Ilka, è il secondo titolo insieme dopo aver già conquistato la Vrl Dach Stage 1 lo scorso luglio: un blocco a cui sono stati aggiunti Nais e Marteen, eletto Mvp della finale organizzata da Pg Esports dal vivo negli studi di Buccinasco grazie a una prestazione esaltante e spettacolare che ha quasi sempre permesso ai Gmt di iniziare i round con un vantaggio, che fosse in termini di informazioni o numerico.

I Gmt ottengono così 105 punti circuito, mentre i Dsyre si devono “accontentare” di 75, valevoli per la qualificazione finale all’Ascension, il torneo che metterà di fronte le migliori squadre della regione Emea che lotteranno in estate per ottenere un posto tra le grandi nel Valorant Champions Tour. Le peggiori due del campionato italiano per punti, invece, dovranno poi provare a mantenere il proprio posto nel massimo campionato nazionale nel Relegation Tournament.