Six Invitational ai G2

Niente da fare per i W7m Esports: sono i G2 ad aggiudicarsi la finale del Six Invitational di Rainbow Six Siege.

Dopo quattro anni, è successo di nuovo. I G2 Esports si guadagnano un posto nel Gotha di Rainbow Six Siege. La vittoria nel Six Invitational mette definitivamente il marchio dell’organizzazione nel competitivo del titolo di casa Ubisoft. Un cammino quasi tormentato all’inizio per i G2, che dopo aver superato la fase a gironi, sono stati spediti nel Loser Bracket dai Wolves Esports.

G2 dominanti nella finale del Six Invitational

Qui, però, Doki e compagni hanno trovato la formula vincente e partita dopo partita hanno staccato il pass per la Grand Final contro i W7m Esports. C’è stata partita solo nella prima mappa, Clubhouse, portata a casa dai brasiliani per 7-5. I G2 hanno inanellato Bank (7-2), Kafe Dostoyevsky (7-4) e Oregon (8-6). Un 3-1 quasi senza appello, che ha portato Jake “Virtue” Grannan, Karl “Alem4o” Zarth, Jack “Doki” Robertson, Byron “Blurr” Murray e Benjamin “Benjamaster” Dereli a sollevare il Martello al cielo.

Un salto nel passato

Il trait d’union con i vecchi G2 è stato proprio il coach: Fabian “Fabian” Hällsten. Dopo una gloriosa carriera da giocatore, con due Six Invitational e quattro Major in bacheca, il suo passaggio dietro la scrivania è servito ad incastrare il quadro nella cornice dorata. Del resto, gli investimenti da parte dell’organizzazione non sono mai mancati. I risultati, però, spesso sono stati deludenti.

Benjamaster una marcia in più, Fabian nella storia

Fabian, dunque, è riuscito a riorganizzare tutte le tessere del puzzle. In poco meno di 40 giorni ha cucito un abito su misura per l’ultimo arrivato Benjamin “Benjamaster” Dereli, capace di ripagare la sua fiducia e di non far rimpiangere Ben “Ctzn” McMillan (passato ai Soniqs, ndr) con il record di uccisioni in un Six Invitational (323). “L’adrenalina – ha ammesso lo stesso Fabian al termine del match contro i W7m – non c’è quando sei un allenatore: ero così sicuro di me. Quando sei fuori dal gioco, hai una visione diversa di come stanno andando le cose e di come stanno procedendo durante la partita”. Il suo nome, intanto, finisce di diritto tra le leggende dell’esports. Lo svedese è l’unico ad aver vinto il Six Invitational sia da giocatore che da coach.