Il 29 luglio alle 15:07 ora di Singapore (le 9.00 di mattina italiane) la Tencent ha chiuso a 5,15 trilioni di dollari di Honk Kong il proprio valore societario, corrispondente a 664,50 miliardi di dollari americani. Alla chiusura del martedì Facebook aveva invece totalizzato 656,15 miliardi, quasi 10 in meno del colosso cinese del gaming e dei social media. Un sorpasso avvenuto per la prima volta quest’anno (era già accaduto molto brevemente nel 2017 e nel 2018) grazie a un round di investimenti nel mercato cinese che ha prodotto una capitalizzazione del valore della società per quasi 200 miliardi in più. D’altronde si tratta di un sorpasso annunciato sul quale ci si interrogava più sul “quando” piuttosto che sul “se”: Tencent può vantare un tasso di crescita annuo del proprio valore del 43%, mentre l’azienda di Zuckerberg si ferma a un “misero”, almeno in termini comparativi, 12%. Ciò che sorprende quest’anno è che per tutto il 2019 Facebook era rimasto ampiamente sopra Tencent, tenuta a debita distanza. 

Denominata per intero Tencent Holdings, si tratta di un vero e proprio gigante cinese. Possiede WeChat, la piattaforma di messaggistica istantanea più popolare e diffusa in Cina: il nostro Whatsapp o Telegram, per intenderci, ma con più di un miliardo di utenti. Inoltre WeChat propone anche uno strumento in più chiamato Moments con cui gli utenti possono condividere immagini, video e link con Tencent che guadagna utili dalle pubblicità trasmesse tra un momento e l’altro. Oltre WeChat c’è anche QQ, un altro servizio di messaggistica istantanea: nel totale i ricavi dalle piattaforme di social network contano per Tencent al 23% di tutte le proprie vendite. È proprio da queste che Tencent ha ottenuto i principali ricavi nella prima parte del 2020, corrispondente al periodo di lockdown e pandemia da Covid-19 sperimentati in Cina con i propri utenti che, avendone molti di più, hanno speso il proprio tempo libero sulle app e i giochi di Tencent, nonché sui vari social network. 

Per noi che parliamo di esports e gaming, perché dovrebbe interessarci Tencent? Ci siamo finora rivolti all’azienda cinese come “colosso” o “gigante” ma forse il termine più indicato sarebbe “titano”, in modo da permetterci di paragonarla al titano pazzo Thanos, il villain degli Avengers: se Thanos ha impiegato centinaia di anni per trovare l’ubicazione delle gemme dell’infinito, Tencent ha realizzato il proprio dominio nel mondo del gaming in pochi anni completando il proprio guanto con le “gemme” necessarie. Tencent Holdings è infatti proprietaria del 100% di Riot Games, publisher di League of Legends e Valorant (per citarne alcuni), ma anche di realtà minori come la norvegese Funcom o la svedese Sharkmob. E per restare in Scandinavia, Tencent possiede circa l’84% della Supercell, publisher finlandese di giochi famosi in tutto il mondo come Clash of Clans, Clash Royale e Brawl Stars, tutti titoli mobile. La lista tuttavia non è affatto terminata e nel “guanto” di Tencent sono presenti anche quote di potenziali concorrenti di Riot Games o Supercell: la troviamo proprietaria del 40% di Epic Games, sviluppatore di Fortnite; l’80% della neozelandese Grinding Gear Games per Path of Exile; quota dell’1,5% della Bluehole, pusblisher di PlayerUnknown’s Battlegrounds; 5% di Ubisoft Francia; e infine, in mezzo a tante altre piccole quote, anche il 5% di Activision Blizzard, l’azienda madre di Activision (Call of Duty su tutti) e Blizzard (Hearthstone, Overwatch, Starcraft e via discorrendo).

Il sorpasso di Tencent si aggiunge ai già presenti guai di Facebook con il congresso americano. Zuckerberg, insieme ai CEO di Google, Amazon e Apple sono infatti alle prese con le deposizioni di fronte alla commissione antitrust del parlamento statunitense, senza dimenticare il filone processuale relativo alla presunta vendita di dati di profilazione degli utenti ad aziende terze.