Viviana Cavaliere di 2Watch ci racconta una delle realtà più interessanti del panorama italiano del gaming, svelandoci in anteprima qualche gustosa anticipazione.

Andare a caccia di talenti nel panorama gaming è il suo mestiere, aggiungere un punto di vista diverso da quello tradizionale una ricchezza per il settore. Lei è Viviana Cavaliere, grande appassionata di nuove tendenze del mondo digitale e della comunicazione, e ora protagonista nel mondo del gaming e degli esports con un ruolo di spicco. Viviana fa infatti parte di 2Watch, un’azienda che guarda alla Generazione Z e non solo.

1) Cos’è 2Watch?

2Watch è una start up innovativa specializzata nell’esports e nel gaming, che si propone come media tech company per supportare i marchi che intendono raggiungere la Generazione Z e non solo. Con un’offerta basata sull’intrattenimento legato ai videogiochi e l’organizzazione di tornei tramite un’applicazione proprietaria, 2Watch ha l’obiettivo di avvicinare i giocatori occasionali al mondo esports e contribuire a legittimare nello scenario italiano nuove figure professionali, come i giocatori professionisti o gli streamer. 2Watch dispone di studi dove vengono creati format e produzioni destinati a creare un’esperienza interattiva con il pubblico. Inoltre, tramite la nostra applicazione, diamo la possibilità agli utenti di creare o partecipare a tornei in modo semplice e intuitivo.

2) Quali obiettivi si pone?

L’obiettivo principale di 2Watch è senz’altro quello di portare il gaming a un livello mainstream e farlo uscire dalla sua nicchia di mercato. Vogliamo che, tramite i nostri format e contenuti editoriali, il gaming diventi spettacolo, intrattenimento puro, un bellissimo programma da guardare la sera con tutta la famiglia, con gli amici oppure nei momenti liberi e di svago.

3) Com’è arrivata al mondo degli esports e dei videogiochi?

La mia passione non è nata in maniera specifica per i videogiochi. Mi sono appassionata, fin dai tempi dell’università, a tutte quelle che erano le nuove tendenze del mondo digitale e della comunicazione. Sono passata dai blogger, alla rivoluzione dell’influencer marketing, dove Instagram la faceva da padrona, fino a strizzare l’occhio alla Generazione Z e a come quest’ultima utilizzasse, per comunicare, tipologie di contenuti sempre più dal vivo e meno statici, su piattaforme emergenti quali Tik Tok e Twitch. Da qui, appunto, è nato il mio interesse verso il mondo del gaming e degli esports, un’industria totalmente in esplosione, soprattutto per i marchi e gli operatori della pubblicità, complici la progressiva diffusione di forme di intrattenimento interattivo e la crescita del giro d’affari di quest’industria, che oggi vale circa 160 miliardi di dollari, più del doppio del business della musica e del cinema messi insieme.

4) Qual è il suo ruolo in 2Watch? Di cosa si occupa?

Ricopro il ruolo di Head of talent and partnership di 2Watch. 2Watch da quest’anno ha lanciato una divisione talent interna alla società, ossia una divisione che ha lo scopo di creare una rete di talenti appassionati ed esperti del mondo gaming, esports, ma anche con un occhio che guarda al settore dell’intrattenimento. Identifichiamo giovani profili, player emergenti, ma dal grande potenziale, e li aiutiamo a crescere sia da un punto di vista social che contenutistico, fino a prepararli a diventare ambasciatori e responsabili della comunicazione aziendale dei marchi.

5) Può farci il nome di qualche player emergente da tenere d’occhio?

2Watch ha puntato sin dall’inizio su player emergenti. Molti sono stati una scommessa ma, ad oggi, sono cresciuti in maniera pazzesca grazie a un percorso condiviso. Partiamo dalle donne, provando a lanciare il messaggio che il gaming non è per definizione dell’universo maschile, anzi tutt’altro:

  • Bunny Natasha, gamer girl a tutto tondo: intrattiene la community tra Fifa, live di fitness e Just Chatting. Appassionata del mondo cosplay e ASMR (Autonomous Sensory Meridian Response);
  • SamiGBT, grande appassionata di videogiochi da sempre. Il suo titolo è Call of Duty, ma è abile anche su Fortnite, Apex e soft games. Ha fatto parte del del team McDonald’s MdcGGang ed è stata scelta da Ceres per una campagna di lancio di un nuovo prodotto;
  • Mad Morona, player di Apex, fenomeno nel suo titolo, si aggiudicò il Master in SoloQ da 4 season. Ha fatto parte anche lei del team McDonald’s MdcGGang.

Qualche altro esempio:

  • Don Oppini, streamer di Fifa, offre consigli sulla squadra e trucchi sulle diverse modalità di Fifa. Oggi totalizza milioni di visualizzazioni cross platform ogni mese: da Twitch, passando per Instagram fino a Tik Tok.

E poi, in anteprima, vi sveliamo una nuova scommessa in cui credo tantissimo: “il Solito Mute”. Raffaele alias “il Solito Mute” è un creatore di contenuti appassionato di gaming, calcio e tecnologia. Punto di riferimento per la community di Rainbow Six, dal 2016 ha preso parte a diversi eventi come conduttore e come ambassador: da Playstation a Game Stop, passando per la conduzione delle finali dei Pgnats di Rainbow Six Siege o per il Quiz show a tema gaming di Beyond Pg, sul palco della Milano Games Week.

6) I brand sono più interessati a collaborazioni con player donne o uomini?

Ormai e aggiungo, per fortuna, i brand stanno ampliando i propri orizzonti e inseriscono le donne in quasi tutte le strategie media, laddove in target. Abbiamo sempre più progetti che mirano all’inclusione, alla diversità, all’abbattimento di qualsiasi barriera. Mi sento di dire che il gaming sta diventando un posto “migliore”. Viene utilizzato dai brand come strumento per arrivare a una generazione, quella Z, molto sensibile a tematiche come la sostenibilità, l’uguaglianza di genere e la libertà d’espressione. Grazie al gaming stiamo riuscendo a veicolare messaggi complessi in maniera semplice.

7) Come donna ha avuto difficoltà ad affermarsi nel settore?

No, assolutamente no! Ho avuto l’opportunità di contribuire ad arricchire l’ecosistema con un punto di vista diverso rispetto a quello tradizionale.