Serie A

Queste le indiscrezioni: la Serie A si prepara a diventare partner ufficiale del prossimo Fifa. Diverse le ipotesi sul tavolo e tanti interrogativi da sciogliere. Gli appassionati restano in attesa di un comunicato ufficiale. 

Bisognerà attendere per l’ufficialità vera e propria, ma da indiscrezioni raccolte da Calcio e Finanza la notizia potrebbe concretizzarsi nei prossimi mesi. Ea Sports sta per diventare Official Video Game Partner del campionato di Serie A per Fifa 22. Il passo decisivo, infatti, è avvenuto durante l’assemblea della Lega Serie A che si è tenuta lo scorso 14 maggio. Al centro delle discussioni non solo la questione relativa ai diritti tv, che continua a tenere banco tra le squadre del massimo campionato, ma anche quella relativa al lato gaming. Al momento, però, i dettagli dell’accordo sono sconosciuti e nessuna delle parti in causa ha rilasciato dichiarazioni a riguardo.

Raccolta l’indiscrezione, Fut Universe ha provato a mettere sul tavolo diverse ipotesi. La prima è che, come accade per diversi campionati partner di Fifa, anche la Serie A a partire dall’anno prossimo avrà delle carte speciali per Fut. L’aggiunta, quindi, di un premio per il giocatore del mese come succede ad esempio per la Premier League sembra piuttosto scontata. Ancora nessuna indiscrezione, invece, per quel che riguarda le squadre legate a eFootball Pes. Il riferimento ovviamente è nei confronti di Juventus, Roma e l’ultima arrivata Napoli. Così come non ci sono informazioni al momento su cosa accadrà alla eSerie A, che almeno per quest’anno è stata giocata sul titolo Konami.

Sempre in attesa dell’ufficialità, lo stesso portale di informazione si è lasciato andare ad altre supposizioni. Nel prossimo Fifa non ci sarà spazio per tutti gli stadi della Serie A e questa potrebbe essere ormai una certezza assoluta. Il primo esempio che balza alla mente è la Ligue 1. Il campionato francese pur essendo da tempo partner di Ea non può garantire i diritti di riproduzione degli impianti di gioco. Intavolare trattative con le amministrazioni pubbliche locali (molti stadi in Italia non sono di proprietà, ndr) è un’impresa spesso difficile. Tanti, troppi ostacoli e problemi burocratici difficili da superare.