In settimana all’Hainan Bo Asia International Conference Center si è tenuta l’annuale conferenza Tencent Esports Global Summit, l’incontro dedicato agli addetti ai lavori del mondo esports promosso dal colosso cinese che recentemente ha regitrato +200 miliardi di utili superando Facebook in borsa per valore societario. Il presidente della GEF – Global Esports Federation Chris Chan ha presentato per l’occasione un nuovo progetto che sarà realizzato proprio insiema a Tencent: “Sono orgoglioso di lanciare oggi insieme a Tencent la ‘worldconnected initiative’: è il nostro invito per la comunità mondiale di esports, publisher, sviluppatori, atleti e giocatori, così come tutti coloro che gravitano attorno all’ecosistema.” 

In parole concrete il progetto ha l’obiettivo di costruire un ponte, o anche più di uno, tra il mondo dello sport e degli esports. L’iniziativa ha ricevuto, dopo il discorso di Chan, il sostegno di altri quattro importati figure dei due settori: Chester King, CEO della British Esports Association; Aurelia Ruetsch, direttore delle relazioni internazionali per la  WorldSkills France; T.A. Ganda Sithole, ex membro esecutivo del consiglio del Comitato Olimpico Internazionale; e infine Hideki Okamura, presidente della Japan esports Union (JeSu). Insieme a loro è arrivato anche il supporto di quattro tra i più importanti publisher al mondo. Riot Games e Supercell in primis e immancabili, essendo società controllate totalmente o quasi dalla stessa Tencent. Ma anche Smilegate ed Electronic Arts, società che non fanno parte del pacchetto di proprietà del colosso cinese ma con cui hanno collaborato a stretto contatto per l’ingresso dei propri titoli nel mercato cinese.

Prima del discorso di Chan, secondo quanto riportato da The Esports Observer, si è tenuto anche un panel di 25 minuti dal titolo “La nuova missione culturale dell’esports nella globalizzazione”, con la testimonianza di Jizhong Wei, vice-presidente della GEF e vice-presidente onorario a vita dell’Olympic Council of Asia. Lo stesso Wei ha sottolineato come “l’obiettivo originale della GEF era promuovere l’integrazione dei diversi attori del mondo esports per evitare una eccessiva frammentazione dei vantaggi nel settore.” Oggi questo obiettivo rimane ma a esso si affianca la necessità di trovare punti di incontro anche con altri settori, primo tra tutti quello sportivo: “Sono convinto che prima o poi gli esports faranno parte dei Giochi Olimpici”, ha aggiunto Wei a chiusura dell’intervento.

D’altronde in questo periodo di emergenza mondiale e di conseguente assenza dello sport fisico, gli esports hanno invece registrato un picco di interesse mediatico e di presenza nei vari palinsesti televisivi e non, spesso in sostituzione dei circuiti sportivi a cui il pubblico è abituato. Tuttavia rimane complicato ipotizzare gli esports già ai Giochi Olimpici 2024 di Parigi. Più plausibile immaginare il loro debutto, almeno come disciplina associata o “nuova proposta” ai Giochi di Los Angeles 2028. Gli Stati Uniti sono infatti il terreno più fertile del settore sports degli ultimi 10 anni dopo quello cinese: motivo in più per credere in una loro presenza da protagonisti.