Il finale di stagione di The Last of Us riaccende il dibattito tra i fan: la cura sarebbe davvero stata possibile? Tra dilemmi morali e scienza incerta, l’intervento di Neil Druckmann alimenta nuove riflessioni.
La scelta di Joel nella parte finale della prima stagione di The Last of Us – identica a quella dell’iconico videogioco – continua a dividere i fan. Salvare Ellie e condannare l’umanità, oppure farla morire per un’ipotetica cura? Una scelta impossibile, ma ora Neil Druckmann interviene a chiarire: la cura, secondo lui, avrebbe funzionato.
La rivelazione di Druckman
Il dibattito ruota tutto attorno a una domanda tanto semplice quanto devastante: la morte di Ellie avrebbe davvero salvato il mondo? A oltre dieci anni dall’uscita del gioco e dopo il successo della serie HBO, la risposta ufficiale arriva proprio da chi questa storia l’ha scritta. “L’intento era che funzionasse”, ha detto Druckmann nel corso del podcast Sacred Symbols. “Sì, la nostra scienza era traballante e col tempo la gente ha iniziato a farsi delle domande. Il nostro intento, però, era che la procedura delle Luci potesse portare a una cura. E questo rende la scelta di Joel ancora più complessa”.
I motivi dietro l’immunità di Ellie
Una posizione netta che restituisce tutto il peso morale alla decisione di Joel: non ha solo salvato Ellie, ma ha condannato il mondo a un’infezione eterna. Ecco perché, quando Ellie scopre la verità, esplode in rabbia e frustrazione. Quella scelta le ha strappato via tutto. Il suo destino. Il suo scopo. “Dovevo morire, la mia vita sarebbe servita a qualcosa,” urla in uno dei momenti più intensi della seconda parte di stagione. Il contesto scientifico – per quanto “non approfondito”, come ammette lo stesso autore – viene accennato nella serie: Ellie produce un messaggero chimico che inganna il Cordyceps, facendogli credere che lei stessa sia già infetta. Da lì, l’idea di estrarlo, replicarlo in laboratorio e distribuirlo. Una teoria rischiosa, ma che nel mondo narrativo della serie viene trattata come plausibile.
The Last of Us fa centro
La domanda, però, resta aperta per lo spettatore: era giusto sacrificare Ellie per una speranza, seppur fondata, di salvezza? Oppure Joel ha fatto l’unica cosa possibile per chi ama davvero? Più che una risposta, Druckmann rilancia il cuore della storia: non un dilemma scientifico, ma un dramma umano. Ed è proprio lì che The Last of Us continua a fare centro.