C’è anche il famoso Candy Crush tra i videogiochi che dovrebbe essere regolati, secondo Josh Hawley. Il senatore del Partito repubblicano degli Stati Uniti, ha presentato una proposta di legge nota come “Protezione dei bambini contro i giochi abusivi”. Ce ne parla il collega Vincenzo Giacometti in questo articolo pubblicato da Gioconews.it, spiegando che se questa iniziativa dovesse diventare legge saranno imposti dei limiti importanti ai sistemi di monetizzazione utilizzati nei più popolari videogame. Questo per contrastare il fenomeno delle cosiddette “lootbox”, le casse premio acquistabili all’interno dei giochi stessi con monete virtuali (ma acquistabili nel negozio con soldi veri),  contro le quali da tempo si discute in molti paesi (Belgio e Cina hanno già legiferato in merito).

Il fatto è che “quando un gioco è progettato per i bambini – spiega Hawley – , gli sviluppatori non dovrebbero essere autorizzati a trarre vantaggio economico dalla dipendenza che possono produrre. E quando un bambino gioca a giochi pensati per gli adulti, dovrebbe essere protetto da quelle che si possono considerare micro-transazioni compulsive. Gli sviluppatori che sfruttano consapevolmente i bambini dovrebbero affrontare delle conseguenze legali”, ed è proprio questo l’obiettivo del senatore USA, che ha preso ad esempio giochi come Candy Crush, che nonostante sia gratuito consente ai giocatori di acquistare pacchetti che possono raggiungere anche il valore di 150 dollari.

Non è mancata la risposta dell‘Entertainment Software Association (Esa) che ha osservato che molti paesi hanno indicato che questi meccanismi “bottino” non sono sistemi di scommesse. Anche se in realtà molti studi hanno iniziato a mettere in relazione il comportamento di acquisto di questi sistemi di micro-transazioni con quelli delle scommesse. Come ad esempio un lavoro svolto dall’Università della British Columbia, che ha trovato collegamenti tra le due attività.