Un’interrogazione di Marco Zanni porta il ‘langate’ italiano all’attenzione del Parlamento Ue per verificare se l’operato di Adm contrasti con le regole del mercato interno.

Vede il rischio che stati membri possano creare divergenze di regolamentazione la settore di sale-lan e esports l’europarlamentare Marco Zanni, che ha per questo presentato un’interrogazione al Parlamento europeo chiedendo un approfondimento su queste tematiche.

“Nel corso degli ultimi anni c’è stato un forte incremento del fenomeno degli esports, competizioni elettroniche organizzate sui videogiochi.” Questo l’incipit dell’interrogazione presentata da Zanni, che dal 2009 è anche presidente del gruppo europeo Identità e Democrazia. “Di conseguenza”, continua l’eurodeputato, “si è generata una crescita nel numero delle sale-lan, di esports bar, luoghi di aggregazione nei quali vengono messi a disposizione del pubblico hardware di massima qualità per giocare ad alte prestazioni in ambienti che promuovono la socialità e l’integrazione”.

E spiega quindi che “il 29 aprile 2022, in Italia, l’Agenzia delle accise, dogane e monopoli ha predisposto il sequestro delle apparecchiature da gioco in 3 sale-lan, contestando la mancanza del rispetto di una normativa che si applica alle Vlt e dispositivi similari ma che non può applicarsi a Pc e console utilizzati normalmente per videogame consumer e esports”.

“Considerato che nell’Unione europea attualmente non vi è una legislazione specifica che regolamenti gli esports in generale oltre che le sale-lan, e che ad oggi l’unico Paese che ha introdotto una legge per distinguere fra esports e gioco d’azzardo è la Francia. Considerato inoltre l’avanzamento tecnologico del settore, che in Europa impiega circa 87mila persone, e l’importanza assunta nel mercato europeo”, Zanni chiede dunque se “può la Commissione chiarire se è al corrente della problematica riscontrata in Italia e se ritiene che la decisione presa dall’Adm sia contrastante con le regole del mercato interno“.

 

“Se non si rischia, senza una direttiva comunitaria, di avere stati membri con importanti divergenze di regolamentazione su un settore che essendo nativo digitale tende ad essere senza barriere territoriali”.

“Se e quali azioni ha in programma per regolamentare il settore, in modo tale da distinguere gli esports dal gioco d’azzardo ed evitare che si creino competizioni tra aziende di stati diversi in base alle legislazioni locali ponendo in posizioni dominanti quelle che crescono all’interno di stati con una regolamentazione più moderna”.

Un tema attuale, quello portato da Zanni all’attenzione del Parlamento Ue, per capire dunque se i controlli, seguiti da alcuni sequestri, effettuati da Adm a fine aprile, possano o meno comportare turbativa del libero mercato e della concorrenza tra aziende di stati diversi.