Nuova indagine al via e decisione da prendere entro il prossimo 18 ottobre per la chiusura del deal più importante nella storia del gaming, che interessa anche gli esports.

Una nuova proposta di accordo per provare a chiudere il “deal” che porterebbe all’acquisizione (milionaria) di Activision da parte di Microsoft. Ad avanzarla è proprio il colosso di Redmond, che ha inviato la richiesta all’Autorità britannica per la concorrenza e i mercati (Cma), dopo che l’accordo originale (come conferma oggi la stessa autorità britannica) resta bloccato dall’Antitrust e vietato a livello mondiale. La Cma ha dichiarato che, in base al nuovo accordo proposta da Microsoft, la società non acquisirà i diritti di streaming su cloud per tutti i giochi Activision attuali e futuri rilasciati nei prossimi 15 anni (escluso lo Spazio economico europeo). Il nuovo accordo, si legge nel comunicato, fa seguito alla conferma da parte della Cma che l’accordo originale sarebbe stato bloccato per proteggere l’innovazione e la scelta nel cloud gaming.

I diritti di streaming sul cloud verranno invece ceduti a Ubisoft Entertainment prima dell’acquisizione di Activision da parte di Microsoft. “Ubisoft sarà in grado di fornire contenuti di gioco di Activision a tutti i fornitori di servizi di cloud gaming (inclusa la stessa Microsoft). Ubisoft sarà in grado di concedere in licenza i contenuti di Activision secondo diversi modelli di business, inclusi i servizi di abbonamento. L’accordo propone inoltre che Ubisoft abbia la possibilità di richiedere a Microsoft di fornire versioni di giochi su sistemi operativi diversi da Windows”, si legge nella nota ufficiale

La proposta arriva dopo che Microsoft e Activision Blizzard avevano deciso di comune accordo di prendersi altro termine per portare a termine l’accordo da 69 miliardi raggiunto nel gennaio del 2022, dopo che la precedente scadenza per il closing era stata fissata allo scorso 18 luglio, e in seguito prorogata fino al 18 ottobre. Con Phil Spencer, il capo di Xbox, che si era detto “ottimista” sulla conclusione di questa operazione” ed “entusiasta di portare più giochi a più giocatori ovunque”.
Microsoft ha peraltro anche accettato di aumentare l’importo che pagherà ad Activision nel caso in cui una delle due parti rescinda l’accordo (portandolo a 3,5 miliardi di dollari da 3 miliardi di dollari dopo il 29 agosto e a 4,5 miliardi di dollari dopo il 15 settembre).

Cosa cambia per gaming ed esports
L’accordo, se completato, porterà Microsoft in una posizione di grande vantaggio nel settore del gaming, perché di fatto il produttore di XBox mettererà le mani sull’azienda che produce alcuni dei videogiochi più diffusi al mondo, come Call Of Duty. Da qui le mosse dei regolatori per evitare eventuali configurazioni di concorrenza sleale. Eventualità che Microsoft in questi mesi ha provato a più riprese a smentire, con accordi proprio per la cessione della licenza di Call of Duty. L’ultimo, il più importante, quello siglato con Sony PlayStation qualche giorno fa. Proprio l’accordo con il gigante giapponese, leader del mercato delle console, ha spianato la strada alla conclusione dell’affare fra Microsoft e Activision Blizzard.

(Foto: efes, CC0, via Wikimedia Commons)