Sony ha brevettato un ecosistema di scommesse eSports per le sue console.

La documentazione depositata all’ufficio brevetti americano descrive un progetto software in base al quale le quote (quanto è grande la vincita se la scommessa viene vinta) verranno calcolate in base alle prestazioni storiche di un giocatore (o di una squadra), consentendo agli utenti di scommettere sui loro atleti preferiti in vari modi. I documenti delineano una serie di esempi ipotetici, con opzioni in-play come “il personaggio A viene colpito nel corso del prossimo minuto”. L’idea è che il sistema calcoli costantemente nuove quote su cui scommettere anche durante le partite, in modo simile a quello che fanno molte app di scommesse per gli sport reali già oggi.

Nel brevetto si legge: “Il sistema serve a gestire le quote per varie scommesse legate a eventi videoludici ed eventi affini, con la presentazione di un sistema interattivo incentrato sugli scopi e sulle azioni compiute dallo spettatore. Le quote in questione possono essere determinate attraverso l’analisi dei giochi avviati in precedenza dall’utente

Sony sta puntando tutto sugli eSport al momento: sta lentamente mettendo in piedi dei modi diversi di competere su dei videogiochi non eSports (come le speedrun di Sackboy) sfruttando il suo catalogo di titoli. In più la compagnia ha recentemente acquistato il torneo di picchiaduro Evo che sicuramente fornirà moltissime opportunità di scommesse vista la natura simile alla boxe delle competizioni. Tuttavia, non è ancora certo che qualcosa di controverso come il gioco d’azzardo integrato nelle sue console possa funzionare per Sony, specialmente in un prodotto mainstream come la PlayStation 5 e la PS4.

Francamente, non sorprende che molte aziende stiano prendendo in considerazione il gioco d’azzardo come passo successivo naturale nella monetizzazione dei videogiochi competitivi. Onestamente però, la comunità dei videogiocatori non è, nei numeri, nemmeno paragonabile a quella degli eSportivi e se qualcosa del genere venisse implementato, migliaia di persone abbandonerebbero la piattaforma, specialmente i minori e i loro genitori. Vale sempre la pena ricordare che solo perché esiste un brevetto non significa che l’idea sia attivamente in fase di sviluppo, anche se chiaramente è qualcosa che è attira l’attenzione del consiglio di amministrazione di Sony da un po’ di tempo.