Una precisa replica al ministro Giorgetti da parte del senatore Giovanni Endrizzi, che sottolinea il fatto che gli esports siano “molto più sport e il gioco d’azzardo è molto meno gioco di quanto pensi”.

“Nessuno mette in discussione che per un ragazzo uno sport motorio abbia una funzione importante. Ma il ministro Giorgetti dovrebbe spiegare perché in Francia gli E-sports sono considerati motore di sviluppo“. Così il senatore Giovanni Endrizzi (M5s), affidando a un post social una decisa replica alle parole del ministro Giancarlo Giorgetti, titolare del ministero dello Sviluppo economico.

Il ministro, secondo Endrizzi, “dovrebbe spiegare perché una persona con ridotte possibilità motorie non possa praticare sport digitali. Perché non possa farlo in una sala dove socializza con altre persone e si confronta alla pari con chiunque altro. Si tratta di tecnologie utilizzate nell’addestramento tecnico, nelle simulazioni di volo o di guida o di allenamento strategico in svariati ambiti”.

“È un errore marchiano mettere tutti i videogiochi in un unico fascio e ancora peggiore non saper distinguere un E-sport. Giorgetti è persona fine. Vorrei dunque capire perché parla in modo tanto banalizzante e denigratorio”.

“Giusto verificare che non vi siano rischi nelle attività praticate nelle sale-lan: che non diventino comportamenti compulsivi, ad esempio”, continua Endrizzi. “Si sta appunto ragionando sulla durata delle sessioni di gioco”.

“Ma perché nulla di tutto ciò viene posto in ipotesi per il gioco d’azzardo? Non ci sono limiti di spesa, né di tempo trascorso a giocare d’azzardo, con filtri di prevenzione al gioco d’azzardo minorile inefficaci: la grande maggioranza dei minori riferisce di non incontrare ostacoli significativi ad azzardare, tanto online, quanto nelle sale scommesse”.

Si chiede quindi Endrizzi, che, tra il resto, è anche vicepresidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico: “Perché Giorgetti si esprime così grossolanamente? Da ragazzo praticavo spesso i giochi da tavolo in compagnia e anche i primi videogiochi; il che non mi ha impedito di dedicarmi a molti sport di movimento. Tra gli uni e gli altri non mi è rimasto tempo per il gioco d’azzardo… Sarà mica questo il problema?”