Rainbow Six, Gamers8

Simone Ungaro, tra gli arbitri dell’evento di Rainbow Six Siege, ci ha raccontato qualche retroscena sul Gamers8.

Un evento che inevitabilmente ha attirato tanta attenzione. Si avvia verso la conclusione il Gamers8, festival ideato dai creatori di Gamers Without Borders. Al centro della scena ci sono finiti esports e videogiochi, mentre le competizioni sono andate in scena al Boulevard Riyadh City di Riyadh, capitale dell’Arabia Saudita. Per l’occasione sono stati distribuiti una serie di inviti alle migliori organizzazioni mondiali. Quattro, invece, i titoli scelti per le competizioni: Fortnite, Dota 2, Rocket League, Pubg Mobile e Rainbow Six Siege. A trionfare nel trofeo del videogioco di casa Ubisoft, i Bds di Stéphane “Shaiiko” Lebleu, che in finale hanno mandato al tappeto il Team Falcons (organizzazione saudita, ndr) per tre mappe a zero. Tra i protagonisti dell’evento di Siege, intanto, anche un italiano. Il suo nome è Simone Ungaro e ci ha raccontato una serie di particolari

Simone, partiamo dall’inizio: cosa è il Gamers8?

“Gamers8 è organizzato dal Governo Saudita tramite Safei e Savy Gaming Group, la controllata che possiede Esl e Faceit da inizio anno. La location scelta è quella del Boulevard Riyadh City, complesso enorme in cui si trovano vari tipi di attrattività sia gaming che classiche (giochi stile lunapark, ndr). L’evento di per sé è stato gestito da Esl e non da Faceit. Grazie ai soldi investiti nel progetto sono riusciti a creare un’esperienza unica per i giocatori”.

Qual era, invece, il tuo ruolo nella manifestazione?

“Io ho svolto il ruolo di referee per Rainbow Six Siege. In particolare, il nostro compito è stato quello di aiutare i player nel setup dei pc e poi quello di vigilare sulla competizione. Durante tutti i match del Team Falcon, organizzazione finanziata dal governo saudita, era presente anche il capo della Safei. C’è stata un’unica pecca per Siege: gli spalti erano pieni solo con il team locale. Devo dire che durante i match è probabile che le squadre avversarie abbiano sentito la pressione del pubblico super partes per i Falcon, che avevano una tifoseria organizzata proprio come una curva da stadio e un capo ultras che gestiva il gruppo con i cori. La Lan di Siege e di tutti gli altri giochi sono stati svolti nel teatro, in cui è stato costruito un palco enorme per ospitare tanti giocatori (soprattutto per via di Fortnite e Pubg). Per Rainbow Six abbiamo avuto a disposizione il palco principale per streaming A e anche una seconda area in cui si sono svolti i match per la streaming B”.

Sono emerse delle criticità o tutto è andato per il verso giusto?

“Tutto è andato per il verso giusto, non ci sono stati dei problemi. Anche i player sono stati felici dell’evento. Per la questione legata alle donne, ho visto un tweet a riguardo, nel nostro staff avevamo diverse donne sie tra player manager che nella tv crew. Tra i talent invece no, non c’erano donne. Almeno non per Rainbow Six. Non so da cosa sia dovuta questa cosa”.