Hearthstone è ad oggi il gioco di carte collezionabili online più giocato e seguito al mondo. Stabilire quanto di questa supremazia sia merito della Blizzard, e quanto invece demerito della concorrenza praticamente inesistente, è difficile dirlo. Nel 2018 sono previsti due titoli molto attesi, Artifact e Magic Arena, che potrebbero minare il dominio di Hearthstone nel settore. Consapevole di tutto ciò, la Blizzard ha deciso di anticipare in qualche modo la concorrenza, proponendo una nuova modalità di gioco su Hearthstone che in queste prime settimane ha fatto battere le mani un po’ a tutti, professionisti e semplici appassionati: la Dungeon Run.

La Dungeon Run – Dungeon Run è una nuova modalità di gioco che si va ad aggiungere alle classiche partite 1v1 (classificate o amichevoli), all’Arena e alla Rissa settimanale. La differenza sostanziale è che Dungeon Run è una modalità di gioco single-player contro l’intelligenza artificiale, che ricorda da vicino i roguelike, un genere in cui bisogna esplorare un ambiente su più livelli, sempre diversi perché generati in maniera random, cercando di potenziare il proprio personaggio e di non morire, pena… dover ricominciare da capo.
In Dungeon Run succede proprio questo: ci sono 8 livelli di gioco, si parte da un mazzo di poche carte che va arricchito a mano a mano che si ottengono vittorie, inserendo carte che siano in sinergia tra loro e sfruttando poteri molto forti. Ma attenzione: perdere un game significa dover ricominciare da capo al 100 percento.

Il commento di Luca ‘Bertels’ Bertelli – Il successo della Dungeon Run è stato pressoché unanime. Ma se l’esito sembrava scontato tra i giocatori amatoriali, quelli per i quali Hearthstone è soltanto un passatempo come un altro, l’entusiasmo dei pro player è la conferma della bontà della scelta di Blizzard. Abbiamo intercettato Luca ‘Bertels’ Bertelli, giocatore del Team QLASH di Luca Pagano, per chiedergli che impatto ha avuto questa modalità di gioco sul suo doppio ruolo di player professionista e streamer: “Dungeon Run mi piace moltissimo, perché mi dà la possibilità, in qualità di streamer e content creator, di avere un contenuto sempre longevo. Longevo perché la varietà di carte e di possibili interazioni tra loro, comprese carte che non esistono nelle altre modalità di gioco, è davvero enorme, quasi infinita.”. ‘Bertels’ sottolinea il concetto di rigiocabilità della Dungeon Run: “Ogni volta che cominci una Run, cominci una storia diversa. Non saprai quali carte ti verranno proposte, quali poteri, e quali boss ti troverai ad affrontare. E affrontare il medesimo boss a livello 3 o a livello 7 non è la stessa cosa, perché anche le loro abilità aumentano all’aumentare dei livelli”.
“Ora voglio la modalità torneo” – Per quanto riguarda il lato competitivo, Dungeon Run non aggiunge né toglie nulla ad Hearthstone: “Sì, c’è stata una Challenge lanciata da Twitch, del valore di 30.000 dollari, ma esaurita quella la modalità Dungeon Run non potrà essere vista come competitiva”. Da professional player quale è, Bertelli esprime un desiderio: “Ora mi piacerebbe che la Blizzard si concentrasse per offrirci una modalità torneo integrata”. Siamo quasi a Natale, chissà che il suo desiderio non possa essere esaudito.