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La eSerie C è terminata con la vittoria del Catanzaro ma prima dell’ultimo saluto la Lega Pro ha fatto un bilancio della stagione.

Il successo del Catanzaro in finale contro la Reggiana ha sancito la conclusione della stagione competitiva del campionato esports legato alla Lega Pro, la eSerie C. Una competizione che ha avuto il suo epilogo finale dal 7 al 10 giugno grazie al golden goal segnato da Alpigre10 che ha consegnato la vittoria al club calabrese. Ma soprattutto ha sancito l’importanza che il campionato esports di Lega Pro ormai riveste nel panorama: “È ormai una realtà affermata”, ha raccontato il presidente Matteo Marani.

L’evento finale

Organizzato da WeArena Entertainment in collaborazione con Lega Pro e giocato su Fifa 23 con licenza ufficiale di Electronic Arts, con il patrocinio di Figc e Comune di Ferrara, l’evento finale di è disputato al Centro Commerciale Nuova Darsena con presenti 32 team esports di rispettivi club della Serie C calcistica italiana. In totale erano 96 i giocatori presenti, frutto di un progetto che ormai da due anni coinvolge decine e decine di videogiocatori e aspiranti tali. 

Stiamo facendo un gran lavoro organizzativo, la soddisfazione più importante è aver portato questo progetto in oltre 30 realtà. Il nostro obiettivo è ovviamente arrivare a coinvolgere tutti e 60 i club della Lega Pro e confidiamo di arrivarci il prima possibile”, ha raccontato Francesco Monastero, Ceo di We Arena. L’occasione è stata la conferenza stampa tenutasi a Firenze il 15 giugno, utile per fare un bilancio della stagione e del biennio che ha visto la Lega Pro protagonista anche nel settore esports.

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Socialità e competizione

Le finali sono state trasmesse in streaming da Ferrara sul canale Twitch di WeArena, con risultati, highlights e classifiche gestite grazie alla collaborazione con 2Watch. Il presidente della Lega Pro, Matteo Marani, si è detto più che soddisfatto del risultato ottenuto. “Le finali sono state un bellissimo evento giocato a Ferrara. Il gaming d’altronde è ormai un ausilio indispensabile per lo sport, e in tal senso la Lega Pro ha senza dubbio anticipato questo trend”.

Ciò che in particolare ha colpito il presidente Marani è la socialità dei giocatori durante le fasi finali dal vivo. “Siamo molto spesso portati a pensare che il gaming sia un mondo asettico e digitale in cui giovani vivono senza contatti. Non è così e voglio ribadirlo. L’ho visto con i miei occhi a Ferrara: ho visto una vera comunità sociale. Per questo motivo è stato anche un evento istruttivo e utile per conoscere meglio una generazione molto giovane. Magari un tempo noi ‘vecchi’ eravamo affascinati dal Commodore e dall’Atari, oggi da altre periferiche ma rimane un modo per giocare e per passare del tempo, per affrontare il mondo e le nuove sfide del domani”.

Un ponte intergenerazionale

Orgoglio e soddisfazione anche da parte di Francesco Monastero, Ceo di WeArena. “Per noi di WeArena continuare ad essere punto di riferimento in chiave di approdo fisico e sociale di queste competizioni al fianco dei più prestigiosi partner istituzionali dello sport quale Lega Pro è, è un motivo di crescente orgoglio e soddisfazione e ci auguriamo che si incrementi sempre di più la sostenibilità affinché questa magia duri a lungo e cresca nel tempo”, aveva dichiarato post finale.

Ma non è tutto. Perché nel corso della conferenza stampa del 15 giugno Monastero ha anche parlato dei prossimi obiettivi. “Nel breve periodo il nostro obiettivo è costruire un ponte tra il calcio giocato sul campo e quello degli esports. Dobbiamo essere in grado di coinvolgere da un lato le nuove generazioni, portandole allo stadio e agli eventi dal vivo. Dall’altro i tifosi del calcio giocato, avvicinandoli alle competizioni moderne dell’esports e del gaming. Si tratta per noi di una sorta di esperimento sociale che ovviamente, va ricordato, può essere utile anche a livello economico per gli stessi club, portando nel lungo periodo un vantaggio finanziario nell’investire in questo settore”.