“Non si tratta di fare una crociata contro i videogiochi, né di voler difendere la forza delle tradizioni, ma il fenomeno sportivo oggi ha delle responsabilità globali in termini di educazione e salute”. E’ la posizione Mauro Rozzi, responsabile nazionale Uisp per la riforma e l’innovazione delle attività della federazione, all’indomani della notizia diffusa dal Cio-Comitato Olimpico Internazionale il quale, “ha scritto un pezzo di storia”, anunciando che: “I videogiochi competitivi, gli eSports, possono essere considerati attività sportiva. I giocatori devono prepararsi e allenarsi con un’intensità che è paragonabile a quella degli atleti degli sport tradizionali”.

Una tesi non condivisa dall’Unione nazionale sport per tutti: “Questi valori condivisi – spiega ancora Rozzi – di benessere psicofisico e sociale, non sono negoziabili. E’ necessario che il Cio rifletta sulle decisioni che assume anche in funzione del fatto che l’attività fisica e sportiva viene considerata positivamente da organizzazioni sovranazionali come l’OMS-Organizzazione Mondiale della Salute e reti internazionali di associazionismo, ambientalismo, cittadinanza attiva”.

Secondo Uisp, di fronte alla decisione del Cio, c’è da rimanere “increduli, ma fino ad un certo punto”. In effetti, la storia delle “attività sportive” riconosciute dal Cio è in continua evoluzione: alcune entrano ed altre escono seguendo l’evoluzione di mode e tendenze dell’umanità. E interessi commerciali mondiali che ne sponsorizzano il riconoscimento. “Per questo rimango incredulo e sconcertato di fronte sull’ipotesi di inserimento dei videogames tra i giochi olimpici – prosegue Rozzi – quali potrebbero essere i benefici sportivi? E quelli per il benessere? E quelli per la socialità e le relazioni? Il solo allenamento dei riflessi e la capacità di essere veloci nel compiere determinate azioni non rappresentano valori in sé”.
Rozzi poi continua sottolineando che “lo sport è un fenomeno meravigliosamente complesso, al quale il filone internazionale dello sport per tutti del quale l’Uisp fa parte aggiunge ulteriori connotazioni e valori, quali le relazioni sociali, la capacità di aggregare in maniera intergenerazionale, quella di creare integrazione, solidarietà, amicizia, piacere, equilibrio. L’Uisp e l’associazionismo di promozione sociale sono impegnati da sempre a dilatare i confini della pratica sportiva, a renderli accessibili a tutte le persone e a tutte le età, attraverso movimenti armonici ed equilibrati. Questa ci sembra la vera innovazione alla quale il Cio e i Comitati olimpici nazionali dovrebbero saper rispondere, con responsabilità e consapevolezza. I videogiochi, così come li conosciamo, non rappresentano l’innovazione della quale c’è bisogno. La nuova frontiera degli sport è in continuo movimento ma non bisogna smarrire le coordinate soltanto perché si è alla ricerca di nuovi partner commerciali o nuovi spettatori”.