Riot Games ha pubblicato la canzone dei Mondiali di LoL 2023 che ripercorre la storia di Deft fino al trionfo ai Worlds 2022.

“Se giochi come un GOD neanche il Demon King può fermarti dal realizzare il tuo sogno”

Come anticipato la settimana scorsa, Riot Games ha rilasciato la canzone dei Mondiali di League of Legends 2023 questa mattina, alle sette ora italiana. “GODS” cantata dal gruppo K-pop NewJeans e prodotta dal team musicale di Riot Games racconta la storia di Kim “Deft” Hyuk-kyu che dopo un decennio da pro player ha conquistato la Summoner Cup nel 2022 battendo i T1 e quindi Lee “Faker” Sang-hyeok, ritenuto il miglior giocatore di tutti i tempi, e suo ex compagno di scuola.

“La-la-la” canzone

Ad una prima impressione la canzone non ha un forte impatto. È un’ottima canzone ma non lascia il segno. Tuttavia come molti altri inni prodotti da Riot ascoltare una volta GODS non basta. Già durante il secondo ascolto è stato più facile connettersi con la musica grazie al ritmo e al tempo molto orecchiabile e facilmente riconoscibile; e poi la ascolti una terza, quarta, quinta volta e non puoi più togliertela dalla testa. 

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Il ritmo pop contemporaneo insieme al coro aulico che accompagna le cantanti crea un equilibrio tra l’era moderna di Lol Esport e l’ambiente epico dei primi anni delle competizioni internazionali. Segue i cambiamenti stilistici che Riot sta apportando al suo esport, che l’anno scorso abbiamo visto impattare anche il trofeo dei mondiali. Il linguaggio semplice abbatte molte barriere linguistiche raggiungendo tutti i fan del mondo, purtroppo però elimina la possibilità di avere un inno dei mondiali innovativo, unico, che abbraccia pienamente lo il genere K-pop. 

L’annuncio che il gruppo NewJeans avrebbe performato l’inno di quest’anno è stato accolto positivamente da tutta la community di Lol, purtroppo il loro stile unico che le ha portate a diventare un fenomeno mondiale non traspira in “GODS”. Facilmente riconoscibile invece è lo stile di Sebastien Najand, compositore principale di Riot Music, e Alex Seaver, conosciuto come Mako, che hanno scritto e prodotto il pezzo. Il loro coinvolgimento e tono distintivo porta a immaginare una versione alternativa di “GODS” in cui Alex e Telle, dei The Word Alive, cantano “GODS” dal profondo delle loro anime – come avevano fatto nel 2018 per “RISE”. 

Il video: the underdog story

Il video inizia con un segmento in possiamo vedere Deft e Faker in classe insieme, passando poi ad una visuale in-game in cui Deft segue Faker mentre ascende a titolo di GOD con il suo Zed e gli SKT1, proprio mentre il primo ritornello inizia. Con l’affermazione di Faker, seguiamo Deft allenarsi e raggiungere il suo primo Mondiale nel 2014, dove viene sconfitto in semifinale dal Jayce di Heo “PawN” Won-seok, che insieme ai Samsung White ha poi vinto il campionato quell’anno. 

Un anno dopo Deft e gli EDward Gaming raggiungono i quarti di finale, ma vengono sconfitti dai Fnatic e da un giovanissimo Carl Martin “Rekkles” Larsson. In una sequenza veloce ripercorriamo cinque anni in cui Deft ha subito sconfitta dopo sconfitta, ritornando ai quarti di finale dei Mondiali solo nel 2020, dove però viene sopraffatto dagli allora inarrestabili Damwon KIA, nonostante i molti sacrifici.  

In un momento buio della storia di Deft lui si rialza grazie ai suoi compagni di squadra, scrivendo la “underdog story” dei DRX: dai Play In dei Mondiali 2022 fino ad affrontare il suo ex-compagno di scuola, il primo GOD, Faker e i suoi T1, compreso Keria, che aveva accompagnato Deft per tutto il 2020. Ma questa volta è Deft a trionfare.

La storia di Deft e dei DRX ai Mondiali 2022 sarà sempre una delle migliori narrative di sempre per Lol Esport – ma il video non gli rende giustizia. O meglio, è la storia di Deft che eleva il video da accettabile a efficace. L’animazione è buona, ma generica, e a confronto di video precedenti non ha lo stesso impatto visivo che avrebbe potuto avere. I modelli 3D semplicemente non hanno la stessa presa di un’animazione più tradizionale, o anche mista, come quella che Fortiche ha usato per “RISE”. 

Conclusioni: not GOD tier

La domanda da fare è questa: è un inno dei Mondiali di League of Legends, o solamente una canzone orecchiabile prodotta da Riot Games? E “GODS” purtroppo cade un po’ a metà strada: è una canzone che facilmente potrebbe diventare virale, una canzone che rimane in testa per giorni, ma le manca quel qualcosa in più per poter essere promossa a inno dei Mondiali di League. Un verso in coreano, un bridge con del rap, un’aggiunta di strumenti a corda (un violino, una viola o anche un violoncello), qualcosa oltre semplice la base musicale e i candidi cori vocali delle NewJeans insieme al coro di sfondo.