Secondo lo studio “The power of play” per il 58% degli italiani i videogiochi sono utili a combattere lo stress e l’ansia.

La ricerca “The Power of Play” condotta dalle principali associazioni che rappresentano l’industria dei videogiochi in 12 paesi nel mondo, Italia inclusa, racconta di un medium che va ben oltre il semplice passatempo e aiuta anzi ad affrontare stress e ansie. Lo studio, realizzato su circa 13.000 videogiocatori appartenenti a 12 paesi nel mondo tra cui Australia, Brasile, Canada, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, Polonia, Spagna, Stati Uniti e Italia, ha evidenziato come i videogiochi siano ormai anche un mezzo di socializzazione e rappresentino una valvola di sfogo.

I numeri dello studio

La ricerca è stata condotta dall’associazione nordamericana The ESA (Entertainment Software Association), in collaborazione con ESA Canada, IGEA (Australia), KGames (South Korea) e Video Games Europe, di cui fa parte anche IIDEA, l’associazione italiana di categoria dell’industria dei videogiochi che recentemente ha portato gli esports all’attenzione del Ministero della Cultura. Secondo gli oltre 1000 videogiocatori italiani coinvolti, i videogiochi hanno diversi benefici: stimolano la mente (70%), connettono diversi tipi di persone (78%), creano esperienze accessibili per persone con abilità diverse (75%). 

In particolare per gli intervistati italiani giocare ai videogiochi ha l’effetto di ridurre la sensazione di stress (69%), l’ansia (58%) e la solitudine (45%). Nello specifico, i videogiochi sono un efficace strumento per ridurre lo stress a tutti i livelli per le donne (54%) più che per gli uomini (47%), e soprattutto nella fascia di età 25-34 anni (55%). Aiutano inoltre ad affrontare le sfide di ogni giorno (66%) e a sentirsi più felici (48%). Talvolta sono anche terapeutici, dal momento che per 4 intervistati su 10 sono stati utili a superare momenti difficili.  

Videogiochi, stress e nuove abilità

Sempre secondo lo studio poi i videogiochi rinforzano skills e attitudini: migliorano la creatività (69%), aiutano a sviluppare le competenze cognitive (68%), agevolano il lavoro di squadra (63%), affinano le competenze linguistiche (63%) e in generale stimolano la flessibilità (59%). Passando alle ragioni che spingono gli italiani a videogiocare, se per la maggior parte dei nostri connazionali (65%) sono un modo per passare il tempo, anche divertirsi (63%) è un’ottima ragione per farlo e 6 intervistati su 10 pensano che esista un videogioco adatto per tutti. 

Rispetto alle abitudini di gioco in generale il 71% del campione italiano valuta positivamente la propria esperienza di gioco online, che spesso viene preferito al gioco in presenza quando si sceglie di giocare in compagnia. In generale, dallo studio emerge come i videogiochi forniscono ai giocatori una serie di benefici sociali ed emotivi condivisi a livello globale.