La morte di un'organizzazione esportiva: cosa è successo a The Guard

L’organizzazione eSportiva The Guard ha annunciato il licenziamento di tutto lo staff e la messa in vendita dei suoi slot in franchise.

Come un fulmine a ciel sereno, l’organizzazione esportiva americana The Guard, proprietaria dei Los Angeles Guerrillas della Call of Duty League e degli LA Gladiators della Overwatch league, ha licenziato tutti i membri del suo staff (social, talent, manager ecc…) e ha messo in vendita i suoi slot nelle leghe in franchise a cui partecipa. A prendere la decisione è stata la Kroenke Sports & Entertainment, la società che oltre ai diversi team esports possiede l’Arsenal, la squadra di calcio Los Angeles Rams, i Denver Nuggets della NBA, i Colorado Avalanche della NHL e molti altri.

Fondata nel 2021 per gestire tutti i team esportivi della Kroenke, compresi quelli di Valorant e Apex, ora la società chiuderà i battenti dopo solo due anni di attività. Ad aggiungere la beffa al danno, poi, c’è il fatto che i Guerrallas sono nel pieno della loro stagione competitiva nella CDL e la giornata inaugurale della Overwatch League è a poco più di un mese di distanza.

É emblematica della sorpresa con cui è arrivata la notizia la storia di Ariel Ben Abraham, neoassunto lead apparel manager di The Guard, che è stato licenziato due giorni dopo la sua assunzione e il suo trasferimento a LA. Nel suo Tweet si legge “Mi sono trasferito qui due giorni fa e ora sono stati tutti licenziati, LMAOOO che scherzo f*°°°§o”.

Poco dopo la notizia dei licenziamenti è arrivata quella della messa in vendita dei due slot nelle leghe in franchise a cui The Guard partecipava. Grazie a un report di The Esports Advocate sappiamo che se i team non troveranno un acquirente entro la fine dell’anno verranno chiusi. Non sappiamo ancora cosa ha portato il management a prendere una decisione così radicale ma certamente il fatto che le leghe gestite da Activision siano in Franchise e si siano dimostrate un buco nell’acqua a livello finanziario non aiuta.

Alcuni report parlavano di buy-in per queste competizioni da più di 20 milioni di dollari e pochissimi ritorni sugli investimenti fatti. Non è difficile immaginare che, per limitare le perdite, Kroenke abbia semplicemente deciso di uscire in toto dagli esports e tagliare i ponti con tutti i suoi team, Apex e Valorant compresi. Nonappena avremo più notizie al riguardo vi aggiorneremo sugli sviluppi di questa storia infelice che è già costata decine di posti di lavoro e potrebbe rovinare le carriere di diversi atleti esportivi.