In Arabia Saudita, nonostante la vertiginosa crescita del settore degli esports e dei videogiochi, le giocatrici sono ancora sottorappresentate.

Il personale della maggior parte delle società di videogiochi dell’area è costituito da uomini e le squadre di esports sono prevalentemente maschili, in particolare quelle che competono per i premi più redditizi.

Le giocatrici si trovano a vivere in un ambiente che impedisce la loro piena partecipazione. Per loro mancano spazi sicuri, tanto che sono spesso costrette a nascondere o “rendere anonima” la propria identità per sfuggire alla minaccia di abusi online e agli altri pericoli che caratterizzano questo settore dominato dagli uomini. Le donne hanno inoltre poche opportunità di allenarsi e mostrare il proprio talento e ciò contribuisce ulteriormente alla disparità di genere.

Per sbloccare il potenziale del mercato degli esports femminili in Arabia Saudita, una della strategie adottabili da governo e imprese potrebbe essere quella di organizzare tornei per sole donne. Le competizioni esportive per sole donne forniscono infatti alle giocatrici una piattaforma per mostrare le proprie abilità ed espandere la propria presenza nella comunità di gioco.

In questo contesto diventerebbe più semplice creare squadre femminili in grado di fornire ambienti sicuri e di supporto alle donne nel settore dei videogiochi. Inoltre workshop e programmi di istruzione e formazione potrebbero consentire alle donne di acquisire le competenze necessarie a favorirne l’avanzamento nel campo della progettazione e dello sviluppo dei videogiochi.

Creare eventi e squadre per sole donne non dovrebbe però essere l’obiettivo finale. Questo sarà piuttosto permettere alle donne di competere in condizioni di parità con gli uomini e avere pari opportunità nello sviluppo dei videogiochi.

La crescita dell’industria degli esports potrebbe contribuire inoltre a creare posti di lavoro per le donne, sia come sviluppatrici e designer di videogiochi, sia come organizzatrici di eventi ed esperte di marketing. Per non parlare dei lavori legati ai team, che includono manager, allenatore, analista, mentore e psicologo.

Possono esserci anche creatori ed editori di contenuti, social media manager e content manager, dirigenti di marketing e via dicendo. Adottando le misure necessarie per sostenere le donne negli esports l’Arabia Saudita potrebbe emergere come pioniera nella regione.