Il sim racing potrebbe essere la sorpresa alla Milan Games Week del 2020. Parola di Pierluigi Parnofiello, ceo di PG Esports, la controllata di Fandango Club che ha avuto l’onore di essere una dei tournament organizer di quest’edizione della kermesse milanese. Esportsmag ha incontrato Parnofiello a margine dell’evento, chiedendogli di commentare numeri, aspettative, cambiamenti, novità e prospettive future della settimana dedicata ai videogiochi.

Nella seconda parte dell’intervista, che oggi vi proponiamo (potete trovare la prima parte qui), il ceo di PG Esports fornisce alcuni indizi circa le probabili novità future della Milan Games Week. Tuttavia lascia intendere di non poter ancora svelare molto, poiché la discussione sui titoli competitivi da inserire nel programma del 2020 è ancora in corso. Eppure, già da quest’edizione, la direzione intrapresa è intuibile. E, considerato che quest’anno Aesvi ha ceduto il brand Milan Games Week proprio a Fandango Club, il cammino sembra essere tracciato.

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DOMANDA: Una novità di quest’anno è la Logitech G Challenge in cui i giocatori si sfideranno su Project Cars 2 per ottenere un posto in McLaren Shadow. Che importanza ha la presenza di una competizione di questo tipo alla Milan Games Week?

RISPOSTA: È fondamentale. Se dovessi scegliere un trend, che in qualche modo è cresciuto o comunque si sta espandendo rapidamente nel contesto esports, sono i sim racing, quindi tutto quello legato ai giochi di corsa. C’è molto pubblico appassionato, c’è un target leggermente più alto rispetto a quello che consuma contenuti esports mediamente. Quindi vuol dire che andiamo a toccare un pubblico anche nuovo e differente. E quello che stiamo facendo oggi, secondo me, è una piccola parte di qualcosa che potremmo andare a sviluppare molto di più nei prossimi anni. Mi aspetto che la parte di sim racing e tutto quello legato al mondo delle corse sportive diventerà uno sviluppo che a PG Esports darà grandi soddisfazioni negli anni a venire.

D: La Milan Games Week punta sempre più sulla presenza degli esports. È uno sviluppo naturale?

R: Secondo me sì. Secondo me Milan Games Week è nata per raccontare la passione del videogioco, e gli esports sono una passione nella passione. Quindi è un po’ il nuovo trend, la nuova tendenza che si sta sviluppando all’interno di questo gruppo. Noi oggi dobbiamo parlare ai gamer per fare un po’ vedere, per fargli capire e toccare con mano cosa vuol dire tifare e appassionarsi al mondo degli esports. Il potenziale di crescità di questo settore di per sé è quasi incalcolabile. Lo sviluppo è ancora tutto da definirsi e da svilupparsi. Voglio veramente capire quanto in là possiamo arrivare. Secondo me Games Week sta facendo benissimo a investire, a puntare sugli esports, ed è anche un modo nuovo e diverso di godersi lo spettacolo. Quindi non possiamo far altro che dire di essere contenti di questa nuova versione. Questo padiglione, di fatto, principalmente contiene contenuti esports ed era uno dei più affollati. Quindi insomma anche la risposta del pubblico sembra molto, molto buona in questo senso.

D: Ci sono altri titoli competitivi che vorreste inserire in futuro?

R: Ce ne sono. Alcuni sono in via di definizione proprio mentre stiamo parlando. Diciamo che, idealmente, Rainbow Six e League of Legends rimarranno, ci piacerebbe rimanessero nel nostro circuito. Proprio in questi giorni stiamo capendo e discutendo che cosa potrà essere inserito nel futuro. Sicuramente i giochi di carte vanno molto forte e il progetto con Intesa ci piacerebbe che avesse un seguito. C’è anche qualcos’altro, di cui non posso ancora parlare, che potremmo annunciare a breve e, come dicevo prima, il sim racing potrebbe essere la sorpresa del 2020.