Non sarà paragonabile al doping nel ciclismo o alle scommesse clandestine nel calcio, ma anche gli eSports hanno il loro modo di “barare”. Si chiamastream sniping” e consiste nello spiare le mosse dell’avversario per trarne vantaggio, dal carpire la tua posizione su una mappa, allo scoprire dove si trova la tua base.

ESEMPIO ILLUSTRE – Nel novembre 2018 l’accusa era ricaduta sul campione in carica Tom60229, in lizza contro Samuel “Sequinox” Chan di Singapore negli Hearthstone Global Games. Quando Taipei ha caricato un video del match si sentivano le voci in sottofondo in cui si parlava chiaramente delle carte del giocatore di Singapore. Tom60229 e il suo team sono stati squalificati dal torneo.

FORSAKEN E IL PROGRAMMA CHEAT – Tra gli scandali più recenti, invece, c’è quello che ha coinvolto “Forsaken” in Counter-Strike: Global Offensive. Il giocatore degli OpTic India è stato beccato con un programmino illegale alla fase finale del CS:GO eXTREMELAND ZOWIE di Shanghai. Gli organizzatori hanno scoperto il programma cheat sul computer di Forsaken durante una pausa in una partita contro la formazione vietnamita Team Revolution.

PUBG, TEAM DECIMATI – Una quindicina di giorni fa era toccato a una dozzina di gamer professionisti di PUBG essere squalificati per due o tre anni per aver usato programmini “furbi” o aver taciuto di loro compagni che li utilizzavano. Un intervento anti-cheating che aveva praticamente distrutto un intero team, il Sans Domicile, con 4 membri coinvolti.

PITTSBURGH KNIGHTS NELLA BUFERA – Arrivando ai giorni nostri, è stato appena squalificato un giocatore canadese di Hearthstone, Jacob “Apxvoid” Coen, durante gli HCT Winter Championship. Il team? Quei Pittsburgh Knights appena usciti da uno scandalo “cheating” che ha coinvolto il loro team di PUBG.