Non è stata una decisione facile ma prima o poi arriva per tutti: ritirarsi dalla scena competitiva suona per molti come una sconfitta, per altri quasi una liberazione. Non sappiamo quale sia il caso di Soren Bjerg ma la maturità con cui ha annunciato tramite i social e un video su Youtube il proprio addio alla carriera da giocatore mostra la grandezza, dentro e fuori dalla Landa, del giocatore danese. Un passato travagliato, bersaglio di bullismo a scuola, la decisione di intraprendere la carriera da professionista con il sostegno dei genitori, la breve carriera in Europa fino al trasferimento ai TSM. Bjergsen, soprannominato poi Bjergking, è indubbiamente uno dei migliori giocatori che l’Europa abbia mai prodotto e di cui, alla fine, ne ha avuto i frutti il Nord America. 

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Arrivato ai TSM nel novembre 2013, è diventato una bandiera dell’organizzazione oltre che del team, occupando per sette anni consecutivi il ruolo di midlaner. In questo arco di tempo nell’LCS, il campionato nordamericano, ha disputato 502 partite, giocato 10 finali su 14, vinto 6 trofei regionali, più l’Intel Extreme Masters a livello internazionale, e 4 titoli MVP. A Bjergsen, icona anche di stile e rispettato da tutti, senza mai una parola fuori posto, è mancata solo la consacrazione ai Worlds, i mondiali di League of Legends, in cui non è mai riuscito ad andare oltre i gironi. Compresa l’edizione 2020, a cui era ritornata dopo tre anni di assenza, e chiusasi nel peggiore dei modi: zero vittorie e sei sconfitte che non rendono giustizia a uno dei migliori giocatori di tutti i tempi. Altri tempi, però, e non quelli attuali in cui il ricambio generazionale ha consegnato giocatori sempre più affamati di vittorie. Motivo per cui, probabilmente, ha deciso di riporre il mouse e la tastiera nello sgabuzzino.

 

Per comprendere quanto Bjergsen sia importante nella scena nordamericana è sufficiente notare che la ABC, durante un incontro di football universitario, tra le flash news nel sottopancia ha riportato anche l’annuncio del suo ritiro, snobbando invece le altre notizie sui Worlds attualmente in corso. Ma soprattutto fa capire che negli USA è presente un pubblico interessato a questo tipo di notizie per un giocatore europeo ormai ufficiosamente adottato dalla bandiera a stelle e strisce. La buona notizia è che continueremo a vedere Bjergsen all’opera nel mondo dell’esports. Dopo essere diventato nel 2019 anche co-proprietario dei TSM, con una parte delle quote ricevute come compenso integrativo del contratto sottoscritto con l’organizzazione, Bjergsen nel 2021 sarà l’head coach del team di League of Legends, cercando di portare tutta la propria esperienza e bagaglio di conoscenze a coloro che arriveranno dopo di lui.