La settimana si è aperta con una rivelazione inattesa e forse, per qualcuno, sconvolgente: Super Mario non sarebbe italiano. Tutti pensavano, dal nome all’aspetto fisico “mediterraneo”, che fosse un nostro connazionale, ma ora anche questa certezza è venuta meno. Super Mario, l’idraulico più famoso dei videogame, sarebbe in realtà giapponese. A rivelarlo è stato Masayuki Uemura, uno degli ideatori della prima console Nintendo, la Famicom (nota anche come NES).

Si intitola “High Score, the golden age of gaming” la serie di documentari che ripercorre l’evoluzione dell’industria videoludica dai tempi di Atari agli esports, in onda su Netflix a partire dal 19 agosto scorso. La celebre piattaforma di streaming da così spazio a personaggi (reali e digitali), saghe e universi che hanno fatto la storia dei videogiochi. Tra le curiosità dei filmati vi è quella relativa alla voce narrante: nella sua versione originale infatti, i documentari sono “raccontati” da Charles Martinet, attore americano famoso per essere diventato la voce del celebre idraulico baffuto, del quale abbiamo avelato le origini, mascotte di Nintendo, Mario.

Anche il tennista cileno Cristian Garin, numero 1 in patria e attualmente 18° nella classifica mondiale dell’Association of Tennis Professionals‘ (ATP), si è innamorato degli esports. Lo sportivo ha scommesso sulla crescita del videogioco competitivo esports in Cile e è diventato partner di All Knights, la squadra cilena di maggior successo nel videogioco League of Legends.

La situazione sanitaria globale ha scombussolato inevitabilmente anche il mondo degli esports. Ne sa qualcosa Ubisoft, che in corsa ha dovuto rivedere i piani per il lato competitivo di Rainbow Six. Il colosso franco-canadese, infatti, aveva lanciato un nuovo format per i tornei internazionali di Siege. La pandemia globale, però, ha mischiato le carte in tavola e il primo evento internazionale post Six Invitational (che sarebbe andato in scena a Las Vegas in LAN, ndr) è stato annullato.

Taiwan si prepara a bloccare iQiyi e Tencent. Dal 3 settembre i giganti cinesi saranno bannati dall’isola e non potranno più gestire servizi di streaming video. Si tratta solo dell’ultima di una serie di mosse da parte di governi di vari paesi del mondo (Usa, India e Gran Bretagna in primis) per limitare lo strapotere dei colossi tecnologici cinesi, anche se nel caso di Taiwan probabilmente c’è qualche motivazione politica aggiuntiva. 

L’operatore di scommesse Esports Entertainment Group ha stipulato una partnership pluriennale con Twin River Worldwide Holdings, per entrare nel mercato del New Jersey. Un piccolo passo per Esports Entertainment (ieri protagonista del panel di Bloomberg sul futuro dei videogame e degli esports) che tuttavia potrebbe essere un possibile grande passo per l’intero ecosistema degli esports, a livello globale.