Dopo il blitz di Adm che a fine aprile ha portato al sequestro di alcune sale-lan (alcune delle quali non riapriranno più) è nata l’idea di un’associazione che possa fare da punto di riferimento, e dare voce, alle sale italiane.

Si chiamerà Aigeg, Associazione italiana gestori esports e gaming. Al momento manca solo l’ok del notaio per poter annunciare ufficialmente la nascita dell’associazione che si porrà come punto di riferimento per tutte le sale lan italiane.

L’idea è nata da una comunione di intenti di Drako e Ak Informatica, due realtà lombarde, la prima di Milano, la seconda di Bergamo, commercialmente in competizione tra loro, ma che da fine aprile hanno visto unirsi i loro destini dopo il blitz degli uomini dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli che hanno effettuato controlli su una serie di realtà italiane del settore, sequestrandone quattro, tra le quali, appunto, anche quella di Drako e l’Esports Palace di Bergamo di proprietà di Ak Informatica.

Cosa sarà Aigeg? “Sarà il punto di riferimento per chi gestisce una sala-lan in Italia, ma vorremmo coinvolgere anche i produttori di simulatori”, spiega Alexander Marfia, titolare di Drako.it. Ci sarà una segreteria, un presidente, che non saremo né io, né Alessio Cicolari (il titolare di Ak Informatica, Ndr), e una struttura per la quale è già stato stanziato un budget. L’associazione non avrà fini di lucro, ma il solo obiettivo di fare da punto di riferimento, aggiornandosi costantemente sulla normativa, fornendo quindi indicazioni precise sul mare di scartoffie che attualmente siamo chiamati a produrre per avere le autorizzazioni necessarie ad operare”.

Punto di riferimento soprattutto per la parte normativa, che se attualmente ha trovato una soluzione temporanea (l’ombrello degli “spettacoli viaggianti”), dovrà comunque essere affrontata a breve, per non trovarsi, tra un anno, con centinaia di attività nuovamente considerate illegali.

“Abbiamo incontrato i vertici di Adm trovando persone di straordinaria disponibilità. Ma seguire queste tematiche diventa un impegno che toglie troppo tempo alla nostra reale attività. Da qui l’idea di un’associazione, della quale stiamo ormai definendo i dettagli, e che costituirà la voce delle sale lan anche di fronte ad interlocutori istituzionali, così come di fronte alla politica e ai media”.

Nel frattempo l’Esports Palace di Ak Informatica ha riaperto sabato, 25 giugno, mentre Drako, al momento, è ancora in attesa. “Spero si tratti ancora di qualche giorno”, aggiunge ancora Marfia. “La differenza è che Ak ha che fare con il comune di Bergamo, noi con il Comune di Milano, dove i tempi si dilatano enormemente. Per ora ci hanno risposto che la legge non consente di aprire una sala lan come spettacolo viaggiante… Fortuna che per noi la sala, che ha 12 postazioni, non è un’attività fondamentale”.

Quello che ha creato problemi a Drako, infatti, è stato il sequestro dei prodotti, che ha bloccato l’attività di vendita e soprattutto l’attività di allestimento di sale lan. “Noi, e ancora di più Ak, abbiamo una certa struttura, le spalle larghe”, spiega Marfia, “ma so per certo che un paio di sale lan chiuse da Adm purtroppo non riapriranno più. Tutto questo per una legge vecchia, fumosa, che mette sullo stesso piano grammofoni e cellulari, e che speriamo venga presto rivista anche con il contributo di Aigeg”.