LUNEDì – Nell’editoriale della scorsa settimana la storia di Soleil Wheeler, che nella sua dimensione digitale si fa chiamare “Ewok”. La ragazza, tredicenne, con una disabilità uditiva, è la prima donna ingaggiata dai FaZe.
MARTEDì – In America Electronic Arts ha siglato un accordo con la National Football League, dando vita a una nuova competizione elettronica: la Madden NFL 20 Championship Series (MCS)
GIOVEDì – Prima ancora dell’uscita dei Pokemon Scudo e Spada, attesi per il 15 novembre su Nintendo Switch, i fan delle creaturine gialle più famose del mondo riceveranno un altro regalo: i Campionati Mondiali di Pokémon 2019.
VENERDì – Electronic Arts ha svelato gli uomini copertina della prossima edizione di Fifa 20, la serie calcistica più rinomata del globo. Il centravanti belga Eden Hazard, appena passato dal Chelsea al Real Madrid, figurerà sulla copertina della Standard Edition. Mentre la cover star della Champions Edition del gioco sarà l’olandese Virgil van Dijk, leader della difesa inglese del Liverpool. Ma c’è spazio anche per Zinedine Zidane…
SABATO – È un programma ricco di sorprese quello annunciato da Nintendo per Gamescom 2019, la fiera dei videogiochi di Colonia che si terrà dal 20 al 24 agosto. La casa di Kyoto sarà presente all’evento con una serie di approfondimenti sui titoli in uscita prossimamente, ma riserverà anche uno spazio speciale agli eSports.
Ottime notizie per gli appassionati italiani di League Of Legends, pessime per Call of Duty. Iniziamo dalle belle notizie. Una partnership tra PG Esports (il ramo dedicato al gaming di Campus Fandango Club) e Riot Games fa sì che tutti i match della Lec, la League of Legends European Championship e delle League of Legends Championship Series, le serie principali dell’eSport europeo ed americano, verranno castati in italiano.
TUTTI SU TWITCH – Bella sorpresa per un gioco che compie 10 anni e non mostra segno di crisi, come invece pare di registrare per altri titoli, come vedremo. Le telecronache saranno disponibili tramite il canale Twitch ufficiale di PG Esports. In tal modo Riot Games e i suoi partner puntano ad allargare ancora di più il bacino d’utenza in Europa.
PG NATIONAL SPRING SPLIT 2019 – Nel frattempo l’Italia potrà godere di un altro grande evento organizzato da PG Esports. Si tratta del PG Nationals Spring Split 2019, in programma dal 27 gennaio, ogni lunedì e ogni domenica, con la partecipazione di alcuni dei migliori team italiani, Dal Qlash Forge ai Samsun Morning Stars, dagli Outplayed agli iDomina Esports a Sparks-Campus Party Esports Team e molti altri. Il team vincitore potrà competere agli European Masters 2019.
CALL OF DUTY SENZA VOCE – Ma per un gioco che non dimostra crisi ce n’è un altro che sembra purtroppo accusare i segni del tempo. Pare infatti che Call of Duty non avrà più il supporto di Blizzard Activision per le telecronache in italiano. Una decisione presa dalla major, che intende ritrarre i finanziamenti, limitandoli al solo territorio Usa. Di fatto lo stesso destino che è toccato a Overwatch. La notizia non è ancora stata ufficializzata ma è probabile un eventuale caster di CoD italiano, d’ora in poi, potrà farlo, ma a titolo gratuito e mosso da sola passione, visto che Activision probabilmente non sgancerà più memmeno un quattrino.
Non è assolutamente un segreto: Erling Haaland è un grande appassionato di Minecraft. L’indizio arriva dai social.
Erling Haaland ha di nuovo stupito le difese avversarie con le sue prestazioni sbalorditive e ora ha annunciato sui social che per lui è di nuovo l’anno di Minecraft. L’attaccante del Manchester City non nasconde la sua passione: “Ohhh è quel periodo dell’anno”, si vede tra le sue storie su Instagram.Nessun contesto, nessuna spiegazione, solo pura e incontaminata energia da gamer. Un classico Haaland.
Indizio social
Proprio nel momento in cui potresti pensare: “Ah, Haaland gioca a Minecraft?”, ecco che arriva la conferma e non si vergogna affatto, anche se in passato qualche titubanza c’è stata. E non è la prima volta che lui parla della sua passione per Minecraft. Molti atleti pubblicano video di allenamenti o sponsorizzazioni, ma non Haaland: lui ricorda al mondo che anche i super campioni di calcio talvolta si ritrovano immersi nel buio infinito del mining e del crafting. Il destino sembra avergli dato ragione nel momento giusto. L’idea che Haaland preferirebbe giocare a calcio 24 ore su 24, nei fatti, non è la realtà. A quanto pare, c’è sempre tempo per impilare qualche blocco digitale tra una partita e l’altra. Forse questo gli aiuta a rilassarsi nelle situazioni difficili, oppure forse è davvero un fan dei Creeper.
Haaland e non solo
Haaland, però, non è l’unico calciatore ad aver sviluppato una sorta di dipendenza da Minecraft. Altri professionisti, tra cui Trent Alexander-Arnold del Liverpool, hanno confessato di giocarci intensamente. Nei mesi di lockdown, infatti, diversi calciatori professionisti hanno deciso di dedicare parte del loro tempo a Pc, Xbox o PlayStation. C’è chi addirittura ha provato a reinventarsi streamer su Twitch, come è già successo ad un’altra stella del Manchester City come Sergio Aguero, che una volta appesi gli scarpini al chiodo ha scoperto un nuovo mondo in cui misurarsi e ha anche lanciato un’organizzazione esports. Situazione diversa per David Beckham, pagato attraverso un contratto di sponsorizzazione per diventare il volto di Guild Esports. Si conferma, in ogni caso, quella che è la tendenza di questi ultimi anni. Dall’inizio della pandemia nel marzo 2020, i videogiochi non sono più un tabù. E non solo: perché sport tradizionali ed elettronici sembrano viaggiare ormai sulla stessa lunghezza d’onda.
Overwatch sta per ricevere la modalità più radicalmente diversa rispetto al passato della sua storia: si chiama Stadium e trasforma, di fatto, lo sparatutto Blizzard in un MOBA. Sarà sempre cinque contro cinque ma la struttura e il flusso sono completamente diversi.
Il cambiamento più rilevante è che nell corso di ogni partita si guadagna una valuta temporanea da spendere in potenziamenti per il proprio personaggio. Questi migliorano abilità esistenti o ne aggiungono di nuove e sono divisi per potenza. Questo vuol dire che non è possibile cambiare personaggio a metà partita e che essere in vantaggio di risorse significa essere in vantaggio nella partita, proprio come nei MOBA.
Ogni partita è uno scontro al meglio dei sette round, ciascuno ambientato su versioni ridotte di mappe esistenti o su mappe completamente nuove delle modalità Push, Clash e Control. All’inizio di ogni round è possibile acquisire nuovi poteri spendendo la valuta accumulata precedentemente (facendo uccisioni e facendo progredire l’obiettivo) e la visuale può essere cambiata in qualsiasi momento e per qualsiasi eroe dalla prima alla terza persona.
Le partite saranno solo competitive, niente non classificate, e avranno un nuovo sistema di rank. Non tutti gli eroi, infine, saranno sempre disponibili: al lancio della modalità, previsto insieme all’uscita della sedicesima stagione il 22 aprile, ci saranno D.VA, Junker Queen, Orisa, Reinhardt e Zarya come tank; Ashe, Cassidy, Genji, Mei, Reaper e Soldier 76 come dps; e Ana, Kiriko, Juno, Lucio, Mercy e Moira come supporto. Gli altri personaggi entreranno e usciranno dalla rotazione per mantenere limitato il pool di interazioni e combinazioni.
Le prime reazioni da parte di chi ha provato la modalità sono molto positive: content creator come Frogger e Flats parlano di un elevato dinamismo e personalizzazione del proprio personaggio mentre un paio di ex professionisti, tra cui ill membro degli Ex Oblivione Prashant ‘CaptainPrash‘ Garej, hanno già detto che Blizzard ha fatto un sorprendente lavoro di bilanciamento visto il grosso numero di variabili presenti.
La OWCS (Overwatch Champions Series) nelle mani di EFG sta vivendo un lento declino, sia di partecipazione dei professionisti sia di pubblico: tutti gli occhi di pro e appassionati sono puntati su questa nuova modalità per capire se sarà capace di mobilitare abbastanza fan ai vari livelli di esperienza per rivitalizzare un ecosistema competitivo sempre più lontano dai fasti della Overwatch League.
Jannik Sinner si prepara a tornare in campo dopo la squalifica e fissa la rotta verso l’ATP Master 1000 di Roma. Ecco, intanto, dove trovarlo nei videogiochi.
Sono giorni frenetici per Jannik Sinner, che proprio nelle ultime ore è tronato ad allenarsi a Montecarlo. Si contano i giorni ormai per il suo ritorno in campo dopo la squalifica. L’obiettivo, già dal Master 1000 di Roma, è quello di tornare a essere competitivo. Nella sua personale bacheca, figurano già tre Slam, quattro Master 1000, cinque ATP 500, sei ATP 250 e una ATP Finals per un totale di ventidue trofei sollevati al cielo. Il 2025 di Sinner, inoltre, è cominciato nel migliore dei modi. La vittoria su Sascha Zverev ha portato il numero uno del mondo ATP al bis agli Australian Open.
Sinner e i videogiochi
In un mondo dominato anche dai videogiochi, in ogni caso, la domanda sorge spontanea: c’è la possibilità di giocare nei panni di Jannik Sinner alla PlayStation o su qualsiasi altra piattaforma legata al gaming? La risposta è assolutamente affermativa. A rompere questa quarta parete ci ha pensato Top Spin 2K25. Tornato alla ribalta a distanza di tredici anni dall’ultima volta nella scorsa primavera, Sinner ha fatto il suo esordio in un videogioco nel primo DLC rilasciato nell’ estate del 2024 che ha visto anche Gucci (tra gli sponsor di Sinner, ndr) approdare su Top Spin 2K25 con alcuni capi di abbigliamento prettamente tennistici e un campo chiamato G-Court.
Il caso Australian Open e non solo
Successivamente, l’altoatesino si è rivisto anche in compagnia di Jasmine Paolini su Tiebreak, videogioco ufficiale di ATP e WTA. In Tiebreak, i giocatori possono vestire i panni dei due campioni italiani, personalizzare la propria esperienza di gioco e sfidare altri utenti in match online. In un’altra circostanza, invece, Sinner ha vestito i panni di un giocatore di Wii Tennis. Proprio durante gli Australian Open, il canale YouTube ufficiale del torneo ha riproposto le partite reali in formato cartoon a causa della mancanza dei diritti di trasmissione. Slegata dai videogiochi, questa trovata simpatica è stata apprezzata anche dagli appassionati di tennis.
Le voci di corridoio continuano a rincorrersi: Sony starebbe pensando davvero a una nuova PSP compatibile con PS5.
Ma davvero Sony sta lavorando a una nuova console portatile? La realtà dei fatti, al momento, sembra spingere in questa direzione. La PSP, o PlayStation Portable, era una console portatile rilasciata per la prima volta nel 2005. Aveva un’impressionante libreria di titoli, molti dei quali derivavano da classici della console domestica PlayStation: Metal Gear Solid: Peace Walker, Dissidia 012 Final Fantasy e God of War: Ghost of Sparta, per citarne alcuni. Sony ha poi lanciato una seconda console portatile, la PS Vita, nel 2011.
Rumors da confermare su PSP
E negli ultimi giorni, secondo alcuni rumors rilanciati, Sony potrebbe essere intenzionata a farlo di nuovo. Il colosso nipponico – secondo i ben informati – è intenzionato a rilasciare una nuova console portatile nel corso dell’attuale generazione. Si tratterebbe di una console separata dal PlayStation Portal, un accessorio portatile che non funziona come una console a sé stante. Con l’avvento di Nintendo Switch 2 e un’eventuale risposta compatta da parte di XBOX, il panorama delle console portatili è oggi molto diverso da quello che era quando uscì la PSP. Ma c’è davvero spazio per una nuova console portatile Sony nel panorama attuale? La domanda sorge spontanea senza una risposta vera e propria.
Fuga di notizie
Recentemente, invece, era stato un post su Telegram dell’insider russo Anton Logvinov a creare il panico. Secondo le sue fonti, Sony sta già lavorando a una nuova PSP per l’attuale generazione di console, con l’obiettivo di far funzionare i giochi di PS5. La formulazione è volutamente vaga e non elenca nemmeno i titoli di lancio. Tra le poche certezze, la console in questione sarebbe basata su architettura AMD e nei piani potrebbe essere meno potente dell’ultima console Sony. Questo, in ogni caso, non impedirebbe a PSP di far girare i videogiochi già disponibili per PS5. Finizione o realtà? Ai poster l’ardua sentenza.
Il PUBG Mobile Global Open (PMGO) 2025 ha i suoi vincitori: i Regnum Carya Esports hanno fatto la storia in Uzbekistan assicurandosi il loro primo titolo di Campioni internazionali degli esports di PUBG Mobile. Il team turco era alla ricerca di una grande rivincita dopo le dolorose sconfitte al PUBG Mobile Global Championship (PMGC) 2024, che li avevano visti perdere il titolo per un solo punto. Questa volta le cose sono andate diversamente, con una giovane formazione di giocatori che ha dimostrato grinta e determinazione allo Zo’r TV di Tashkent, in Uzbekistan. Ora si portano a casa l’orgoglio di essere i campioni del PMGO 2025, oltre a una grossa fetta del montepremi da 500mila dollari.
I Regnum Carya Esports si sono lanciati verso la vittoria, lottando con le unghie e con i denti, ottenendo ben 106 punti nell’arco del torneo. Con questo risultato, i Regnum Carya Esports si sono guadagnati un posto di qualificazione extra per la propria regione alla Coppa del Mondo di PUBG Mobile 2025 (PMWC), nell’ambito della Esports World Cup di Riyadh. Per l’esperto giocatore Sylas, questo segna il secondo titolo di campione globale, dopo essersi aggiudicato il titolo PMGC del 2022 con la sua precedente squadra.
Il primo giorno delle Grand Finals ha visto il team amatoriale R8 Esports falciare la concorrenza con un combattutissimo Chicken Dinner, conquistato dopo 12 eliminazioni. Desiderosi di riprendere il controllo, i Nigma Galaxy hanno contestato il loro vantaggio nella seconda partita, aggiudicandosi la vittoria dopo una prestazione da fuoriclasse di Raouf, che ha ottenuto sei delle dieci eliminazioni.
In vista dell’ultima giornata, Regnum Carya Esports ha avuto un inizio difficile, perdendo posizioni in classifica nella prima partita e non riuscendo a ottenere un’altra vittoria per tutto il giorno, nonostante alcune solide prestazioni che gli hanno fatto guadagnare una modesta quantità di punti con le eliminazioni. Nel frattempo, i dilettanti si sono dimostrati all’altezza della situazione, con GOAT Quality in procinto di sorpassare i leader, seguiti a ruota dal team uzbeko THE721 AGGRESSOR. Con il proseguire della giornata, i Regnum Carya Esports hanno iniziato il torneo SMASH, superando la soglia degli 80 punti nella partita 10, ma i GOAT Quality li inseguivano, superando anche loro la soglia nella partita 11.
L’ultima partita ha visto i Regnum Carya Esports eliminati subito dai 4Merical Vibes in un’ultima corsa a punti, lasciando i GOAT Quality in lizza per il titolo. I dilettanti europei hanno mantenuto la calma per gran parte della partita, prima di affrontare la squadra emergente nepalese NEPX Esports in una tesa battaglia, i NEPX REXX, però, hanno messo fine alla corsa al titolo dei GOAT Quality. I THE721 AGGRESSOR si sono aggiudicati la partita finale, con una vittoria agrodolce, che ha finalmente portato i Regnum Carya Esports al titolo. Anche i 4Merical Vibes hanno concluso il torneo con un encomio di tutto rispetto, con la stella DOK premiata come MVP delle Grand Finals, con ben 19 eliminazioni, 17 knockout e 9 assist.
James Yang, Senior Director of Global Esports di Level Infinite, ha dichiarato: “Che modo fantastico di iniziare il circuito esports di PUBG Mobile del 2025! Vorrei ringraziare tutti i giocatori che si sono iscritti alle qualificazioni aperte e hanno mosso il primo passo verso la carriera da professionisti. Ci aspetta un anno entusiasmante per PUBG Mobile Esports e non vedo l’ora di viverne tutti gli alti e bassi insieme ai giocatori e ai fan che compongono questa meravigliosa community.”
Il PMGO 2025 ha rappresentato un momento importante per la crescita degli esports grassroots a livello globale, creando nuove opportunità per i team emergenti ed essendo il primo evento internazionale di PUBG Mobile tenutosi a Tashkent, in Uzbekistan. Degli oltre 90.000 giocatori amatoriali iscritti, solo otto squadre si sono qualificate per le Grand Finals, dove si sono confrontate con professionisti esperti, regalando prestazioni spettacolari ai fan di tutto il mondo.
Lo avevamo predetto quando abbiamo recensito Counter-Strike 2 e ora si è avverato: a più di un anno dal suo lancio ufficiale, lo sparatutto tattico di Valve ha battuto il suo record di giocatori contemporanei per due volte in un mese.
Prima il 15 marzo, quando ha registrato 1,824,989, poi il 12 aprile, quando ha superato la soglia dei 1,862,531, CS2 si è riconfermato come il più grande successo di Valve e il re assoluto di Steam, una macchina da soldi capace di generare centinaia di milioni di ricavi ogni anno.
Il suo record originale, 1.818.773, risale al periodo immediatamente successivo al lancio, un momento nella storia dello sparatutto tattico che lo ha visto al centro di un hype colossale, anche grazie all’accesso limitato al periodo di beta. Una volta uscita la 1.0, però, diversi problemi sono emersi rapidamente, portando il numero di giocatori a iniziare a calare.
Come avevamo predetto nella nostra recensione, però, nel giro dell’anno successivo Valve si è messa al lavoro per sistemare tutti i problemi tecnici che rimanevano: già da gennaio 2025 il gioco non è solo in ottima forma, ma sta vedendo una crescita consistente nella viewership della sua scena competitiva, un fattore che porta inevitabilmente all’aumentare degli utenti.
Il record di Counter-Strike 2, però, potrebbe essere macchiato da quello che, attualmente, è il suo ultimo grave problema da risolvere: i bot. Diversi utenti dei server meno popolati, soprattutto nel Sud Est Asiatico, lamentano match pieni di account nelle mani di bot che si suicidano solo per progredire e sbloccare le lootbox che contengono le skin rivendibili sul mercato secondario.
Non è da escludere, a questo punto, che almeno una parte dei giocatori che hanno contribuito al nuovo record fossero bot, cosa che mette il traguardo in una luce diversa vista l’inazione di Valve negli ultimi mesi. Nonostante questo, la popolarità crescente di Counter-Strike 2 e del suo circuito competitivo sono innegabili e fanno da modello e obiettivo all’intera industria.